Si arriva alla trattazione della provincia sempre citata negli altri Comuni, Teramo.
La città ospita ad oggi 51 476 abitanti. La stessa ha origini antiche che si riconducono addirittura ai Piceni e ai Pretuzi che dominavano fino al III secolo a.C l’area di “Aprutium” da cui “Abruzzo”.
Il centro storico del Comune si strutturava in quattro rioni:
San Giorgio, parte detta di Terranova e accessibile dal Corso omonimo da Piazza Garibaldi, che attraversa il quartiere fino a Piazza Martiri della Libertà, ove sono situati i due palazzi porticati e la facciata minore del Duomo.
Rione San Leonardo, antico quartiere della romana Interamnia, descritto attraverso Corso Cerulli, Piazza Sant'Anna, Piazza Orsini. Vi si trovano la chiesa di Sant'Antonio di Padova, la cappella di Sant'Anna e la vicina domus di Largo Torre Bruciata, la domus del Leone, la casa Melatino, la chiesa di San Luca, la chiesetta di Santa Caterina, e l'ex ospedale psichiatrico di Teramo "Sant'Antonio Abate" con Porta Melatina. Termina nel Largo Madonna delle Grazie all'estremo oriente dell'asse viario Corso Cerulli-Corso De Michetti, mediante l'accesso di Porta Reale.
Abbiamo poi Santo Spirito, delimitato dal Corso di Porta Romana via Vittorio Veneto, Circonvallazione Spalato, Piazza Dante. Termina in Piazza Orsini, dove si trovano l'anfiteatro romano e il teatro, al confine con il rione San Leonardo.
Infine Rione Santa Maria a Bitetto, delimitato da Piazza Verdi, via Stazio, via del Sole, con la piazzetta dove prospetta Casa Urbani. Parte di questo quartiere è stato smantellato negli anni 60 a favore di architetture più moderne, per esempio la strada di via Savini. Di storico si conservano l’ex Chiesa di Santa Maria ad Bitectum e la Chiesa parrocchiale del Carmine.
La città di Teramo fu cinta da mura nel 1158 dopo la distruzione di due anni prima da parte del Conte Roberto III di Loritello. All’inizio del 900 quasi tutto il perimetro murario era scomparso tranne alcune porte e Torre Bruciata.
Partendo da quest’ultima, ricordiamo che essa fa parte del complesso di Sant’Anna dei Pompetti, bastione romano del II secolo a.C. L’appellativo “bruciata” proviene dalle vistose parti ancona in nero che risalgono alla distruzione di Loritello.
Contiamo poi Porta Reale o Porta Madonna. Insieme a Porta Melatina si tratta di un arco onorario, edificato nel 1825 in onore di Ferdinando I delle Due Sicilie che visitò la città. L'arco, come si presenta oggi, è frutto di un restauro apportato durante il Ventennio, con dei blocchi di travertino, cui furono apposti dei fasci littori, successivamente rimossi.
Davanti all'ingresso del Piazzale Madre Teresa, dove si trova il santuario, si trova una statua ritraente Giuseppe Garibaldi nelle vesti di condottiero.
Porta delle Recluse, è una porta realizzata agli inizi del '900, durante l'opera di ampliamento dell'ospedale psichiatrico di Teramo. Si tratta di un grande arco a tutto sesto, dove venivano fatte passare le internate di sesso femminile nelle sale di degenza.
Porta Melatina, anticamente "di Sant'Antonio", è una porta storica delle mura, risalente al XIV secolo, ma pesantemente modificata nel corso di ampliamento dell'ospedale psichiatrico, di cui è coeva Porta delle Recluse. Oggi si affaccia a nord, sulla circonvallazione Ragusa, la porta presenta un semplice arco a tutto sesto, ed è l'ingresso principale al centro storico venendo da Nord, nonché all'ospedale psichiatrico, il cui corpo principale poggia proprio sopra l'arco.
Passiamo poi alle architetture religiose.
Opera di maggior pregio della città è il Duomo o Cattedrale di Santa Maria assunta, avente rango di basilica minore. Costruzione iniziata nel 1158 sotto l’episcopato di Niccolò degli Arcioni. Al suo interno si trovano il prezioso paliotto d'argento di Nicola da Guardiagrele e il polittico dell'artista veneziano Jacobello del Fiore. Chiesa cattedrale sede della diocesi e del vescovo aprutino, che godendo del titolo di principe di Teramo, oltre che di conte di Bisegno e barone di Rocca Santa Maria, ebbe almeno sin dai tempi del vescovo Guido II, il rarissimo privilegio di celebrare la Messa armata.
Dopo gli ultimi lavori di scavo e restauro, è stata riportata alla luce, dopo circa 300 anni di oblio, la cripta di San Berardo che, dal settembre 2007 è visibile al pubblico.
La cattedrale fu restaurata nel XIV secolo, e ampliata nel 1739 con una nuova cappella barocca
Santuario della Madonna delle Grazie. Appena fuori dalle mura (altezza di Porta Reale, nel Largo Madre Teresa di Calcutta) sorge l'antico santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. Fu costruita nel 1153 prendendo origine dalla chiesa di un monastero di benedettine intitolato a Sant'Angelo delle Donne[14]. Nel 1448 la costruzione iniziale fu ampliata per accogliere i frati minori di San Giacomo della Marca. Agli inizi del Novecento la chiesa è stata restaurata e modificata nella facciata. Nell'interno vi sono affreschi di Cesare Mariani, che si raffigurò grande vecchio con barba nell'affresco del Presepio. Sull'altare maggiore vi è la Madonna col Bambino, in legno policromo, opera di Silvestro dell'Aquila.
Chiesa di Sant’Anna dei Pompetti, un tempo chiamata Chiesa di San Getullo. È l'unico edificio altomedioevale di Teramo, residuo dell'antica cattedrale di Santa Maria Aprutiensis[16], che in parte era costruita su fondamenta di epoca romana e che fu bruciata nel 1156 dai normanni, insieme all'intera città.
Chiesa di Sant’Agostino risalente al XIV secolo quando venne fondata insieme al convento, la chiesa si presenta nella veste di un restauro corposo del 1876, progettato dall'architetto Lupi. L'interno è a navata unica, presso l'altare c'è una tela del XVIII secolo raffigurante la "Madonna della Cintola" con i santi agostiniani (tra i quali Santa Monica, Sant'Agostino e San Gregorio). Nella cappella maggiore ottocentesca sono presenti presso la cupola affreschi neoclassici e sette tele settecentesche che raffigurano scene di vita della Vergine, insieme alla pregiata tela dell'Assunzione del 1741. L'ex convento conserva ancora l'aspetto originario con il chiostro, dove si trovano affreschi rinascimentali della vita del santo. Nel 1792 fu trasformato in prigione e poi divenne sede dei carabinieri.
Chiesa dei Cappuccini che si trova lungo viale Mazzini. La chiesa dei Cappuccini, o di San Benedetto, risale a prima del 1150, fondato dai Padri Benedettini. Nel XVI secolo fu affidato brevemente ai Gesuiti, e nel 1575 andò ai Cappuccini, i quali raccolsero un gran numero di volumi nella biblioteca. Nel 1866 con la soppressione degli ordini, i libri andarono al Real Collegio, e successivamente alla Biblioteca "Melchiorre Delfico".
Tra le altre Chiese storiche si ricordano quella di Sant’Antonio di Padova, del Santo Spirito, la Chiesa conventuale di San Domenico, quella di Santa Maria del Carmine, di Santa Caterina d’Alessandria, di San Luca.
Tra gli edifici religiosi ma del centro moderno si ricordano:
La Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, la Parrocchia di San Berardo, la Parrocchia Sacro Cuore, la Chiesa nuova della Madonna della Cona, quella di San Gabriele dell’Addollorata a Colleparco, la Chiesa della Madonna della Salute e la Chiesa di Santa Maria in Cartecchio.
Tra le architetture civili ricordiamo invece:
Casa dei Melatino, palazzo di origine medioevale e risalente al XIII secolo, situato a largo Melatini.
Casa D’Egidio, individuata nel corso dei secoli anche con le denominazioni dei cognomi di altri proprietari, quali: Melatino, Mezzucelli e Manetta. Al suo interno sono conservate varie testimonianze di interesse epigrafico e araldico.
Palazzo Mancini che invece si trova lungo Corso San Giorgio e risalente al XIX secolo.
Palazzo ex Banco di Napoli – Palazzo Pompetti. Si affacciano su Piazza Martiri della Libertà, quello sulla sinistra risale al tardo Ottocento, eretto come se del Banco di Napoli e realizzato in stile neoclassico, con ampi portici che si affacciano anche sul corso San Giorgio. Successivamente negli anni '30 è stato ricostruito in stile littorio, pur mantenendo molte caratteristiche della costruzione precedente, ed attualmente ospita la sede della Banca dell'Adriatico.
Il palazzo dei Portici si affaccia sempre sulla piazza, situato sull'estremità a destra del corso, ed ha uno stile sempre neoclassico, eretto nella prima metà del XIX secolo, ed è diviso in due parti da una cornice marcapiano. La parte di base mostra i portici ad arcate a tutto sesto, rifiniti da linee aggettanti, e da paraste in stile eclettico nel vertice angolare tra il corso e la piazza. Gli altri due piani invece sono occupati da due ordini di finestre, il primo dei quali con decorazioni ad architravi triangolari, eccezione per le finestre in zona angolare, con timpano curvilineo, mentre le finestre dell'ultimo ordine sono semplicemente senza cornice.
Borgo medievale e Castello Della Monica. Conosciuto comunemente con la denominazione di Castello Della Monica[31], si tratta di una ricostruzione ottocentesca di un complesso di fabbricati in stile medioevale. Situato sul piccolo colle di San Venanzio, poco distante da piazza Garibaldi, il borgo medievale (iniziato nel 1889 e terminato nel 1917) fu realizzato dall'artista teramano Gennaro Della Monica, da cui ha mutuato il nome. L'opera principale, che spicca fra gli altri fabbricati, è il Castello vero e proprio, situato nell'area più elevata del complesso.
Tra gli altri edifici storici civili possiamo ricordare: Casa Urbani, Casa Catenacci ed ex teatro Corradi, Casa Delfico, Palazzo Civico, il Palazzo Vescovile, Palazzo Delfico, Palazzo Savini, Palazzo della Prefettura, Palazzo Castelli, Palazzo ex Banca d’Italia, Palazzo Cerulli-Irelli (costruito agli inizi del Novecento in piazza Garibaldi, sorge sopra i resti (in piccola parte ancora visibili dal sottopasso della piazza) della Rocca degli Acquaviva, risalente al Quattrocento) e il Liceo classico “Melchiorre Delfico”, intitolato al filosofo illuminista Melchiorre Delfico, è un istituto che trae le sue origini dal Real Collegio aperto a Teramo nell'anno 1813.