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ico title sx Guido Campana è il sindaco che "non c'è" ico title dx

La prima volta che ho sentito parlare di Guido Campana da teramana di adozione risale a circa dieci anni fa.
Mi fece lo stesso effetto dello spruzzino che mia madre mi obbligava a usare mentre cercavo di imparare l’arte dello stirare una camicia.
Un conto è stirare; un conto è stirare una camicia; un altro conto, certamente più salato, è stirare una camicia bianca. 
Il sign. Campana aveva appena ultimato una meritevole e meritoria raccolta fondi per una famiglia in difficoltà economiche e quel suo modo di parlare, mi ha immediatamente ricordato l’onomatopea dello spruzzino.
Lo stesso suono sibillino. 
In questi primi dieci anni teramani Guido è rimasto sempre uguale a se stesso nonostante l’alternanza delle Amministrazioni e dei colori.
Affetto, generosità, capacità di ascolto, eventi, sorrisi, lotta contro il “suo” cancro, solidarietà, passione a tanti colori ma soprattutto, un instancabile affetto per la “nostra” Teramo.
Il mio lavoro si avvicina all’analisi dei dati politici estrapolandoli anche e soprattutto dai social.
Riducendo il tutto ai minimi termini statistici per un articolo che potrebbe aprire ad altre chiavi di lettura, vi posso assicurare che il candidato sindaco che non c’è, un po’ come l’isola degli internauti, è sicuramente per i like, i cuoricini, gli amò e tanti tesò, Guido Campana.
Chi arriverà a sorridere, a fare spallucce, a scanzonare i tanti Guido, a sottovalutare l’arte della democrazia e dell’empatia non ha capito in che mondo sta cercando di sopravvivere e soprattutto non sa contare.
E la politica, quella che elegge, vive di numeri mentre stirare una camicia bianca è la sesta arte.
Guido sa stirare una camicia bianca?
Se sì, avrà il mio spruzzino.

 

 

Paola Maria Ferretti