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ico title sx Oggi 112 anni dalla tragedia del Titanic: il cuore fa ancora male ico title dx

Approfondimenti

La storia del Titanic iniziò nel 1907 anche se i brividi al solo nome si possono percepire anche oggi, quando l’importante marchio cantieristico navale irlandese, Harland & Wolff, intraprese i lavori per la costruzione di quelle che dovevano essere tre navi gemelle, l’Olympic, il Titanic e il Gigantic, quest’ultimo poi ridefinito “Britannic”.

L’impresa marittima di Belfast, nell’Irlanda del Nord, lavorò e portò a termine il progetto del Titanic in soli due anni e l’11 aprile 1912 salpò dalla città inglese di Southampton per poi fare tappa in Francia, a Cherbourg e, prima di immettersi nell’Oceano Atlantico, passò per Cork, in Irlanda.

Per alcuni giorni il viaggio continuò senza problemi fino al 14 aprile 1912, una domenica, in cui tutto cambiò improvvisamente.

L’equipaggio fu messo in guardia su possibili avvistamenti di iceberg lungo la rotta e alle 23.40 il tragico incontro. L’iceberg che squarciò per 90 metri sui 270 complessivi di lunghezza del Titanic era troppo vicino per essere evitato, circa 500 metri, e la nave troppo veloce per evitare un qualche impatto.

L’immenso blocco di ghiaccio forò il fianco destro di quella che venne soprannominata da alcuni “L’Inaffondabile” e alle 00.15 del 15 aprile 1912 il primo lancio di un SOS ma l’imbarcazione più vicina che poteva prestare soccorso, il Carpathia, era a 4 ore di navigazione.

In quel tempo in cui il Titanic iniziò l’inesorabile affondamento, le scialuppe erano troppo poche per poter salvare tutte le persone a bordo e quando il Carpathia arrivò sul posto, intorno alle 4.00, trovò una scena devastante. Quelle poche imbarcazioni di emergenza erano stracolme di persone che urlavano di essere aiutate mentre l’Oceano teneva a galla migliaia di corpi esanimi, in un’acqua che si aggirava sugli zero gradi.

Nella tragedia persero la vita 1518 passeggeri dei 2223 totali e solo 705 riuscirono a salvarsi anche se parte di loro morì successivamente, una volta recuperati dalla Carpathia.

Ancora oggi nei cortili della Belfast City Hall si trova una statua in memoria delle vittime del naufragio in quell’anniversario che mette e non smetterà mai di mettere i brividi al solo nome, Titanic.

Daniele Piersanti