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ico title sx Noah Lyles e il suo messaggio sulla salute mentale alle Olimpiadi di Parigi ico title dx

Approfondimenti

Non esistono nazionalità davanti un aspetto che ci riguarda tutti in quanto esseri umani.

Il nuovo oro olimpico di Parigi dei 100 metri, il 27enne statunitense Noah Lyles, dopo essere arrivato sul tetto del mondo nella sua disciplina, la velocità, ha utilizzato i riflettori puntati su di lui, per aprirsi su un tema delicato e che riguarda ognuno di noi senza alcuna distinzione, la salute.

Il velocista ha infatti pubblicato sul social X (ex Twitter), un post in cui ha palesato i problemi con cui lotta quotidianamente, soprattutto in ambito di disturbi legati alla psiche, ma che non hanno mai fermato la sua voglia di emergere e la costanza nell’andare avanti.

Lyles ha infatti scritto: “I have a Asthma, allergies, dyslexia, ADD, anxiety, and Depression. But I will tell you that what you have does not define what you can become. Why not you!” ("Ho l'asma, diverse allergie, soffro di dislessia, deficit di attenzione, ansia e depressione. Ma ti dirò che ciò che hai non definisce ciò che puoi diventare. Perché non tu!").

Il ragazzo, che all’Olimpiade ha vinto la medaglia più prestigiosa correndo i 100 metri in 9”79 e lasciando solo al secondo posto un talento della natura nella velocità, il giamaicano Kishane Thomson, non ha mai nascosto i suoi ostacoli e come essi incidono sulla sua vita, tanto che ha affermato egli stesso “mi seguono tre psicologi”.

Sicuramente questi giochi che si svolgono ogni 4 anni hanno dato maggiore forza, coraggio e anche normalizzato quelle difficoltà che non sono solo fisiche ma esistono mostri invisibili, quelli della mente, che più o meno gravi meritano attenzione e soprattutto l'individuo che soffre ha tutto il diritto di esprimere il suo dolore affinché possa essere aiutato.

E’ importante sottolineare che coloro che si affidano a professionisti della psiche non sono pazzi (termine questo usato da chi forse è rimasto ai tabù di 200 anni fa), ma anzi, chi riconosce di avere dei disturbi e si affida a chi ha dedicato la vita a far star meglio mentalmente i pazienti, è una persona che vuole migliorare la sua condizione di vita e assaporare sempre di più la serenità.

E’ un pazzo chi vuole questo? Io non credo.

Bravo Noah per il messaggio che hai lanciato e non abbiate paura di chiedere aiuto se la vostra mente ne ha bisogno perché ciò non vi rende deboli ma consapevoli di voler migliorare voi stessi e la vostra esistenza.

Daniele Piersanti

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