Non ci si abitua mai quando qualcuno viene a mancare, a maggior ragione quando a darci un ultimo abbraccio è un bimbo di 4 anni.
Per questo motivo non userò termini come “morte”, “decesso” e simili perché preferisco pensare che Mattia è uscito solo a giocare e ci rivedremo più tardi quando avrà esaurito le energie e tornerà affamato a casa.
Mattia è uscito ieri a giocare dopo che ha combattuto con una cardiopatia tenuta sotto controllo prima all’Ospedale Torrette di Ancona e solo ultimamente in un’altra struttura.
Bellezza lucente, occhi cristallini e tanta voglia di gestire, insieme al suo papà Simone e alla sua mamma Roberta, un cuoricino speciale.
Mattia, come gli altri bambini che hanno ricevuto la stessa diagnosi, illuminava ogni sala in cui veniva ospitato insieme all’Associazione “Un Battito di Ali” di Ancona, che si occupa di informare e accogliere tutti quei “cuori birichini” che hanno bisogno di supporto.
Il 19 novembre era venuto con tutta la sua luce di miracolo divino, perché questo sono i bambini, anche nella mia Nereto, ad essere testimone della realtà anconetana, anche se giustamente ha attratto i partecipanti più per la sua voglia di vita e la sua spensieratezza che su ciò che viveva dietro di sé.
Non è facile parlarne con lucidità perché in questi casi le emozioni non si controllano, le idee iniziano a confondersi e scrivere con una certa linearità e sicurezza è impossibile ma come premesso all’inizio, vorrei che noi tutti pensassimo che questo angelo di 4 anni, come le tante anime che ora non sono con noi, siano solo uscite un attimo e anche se non sono qui fisicamente, la nostra anima sta solo aspettando di rivederle.
Forse, questa è l’unica via per continuare a vivere.
Daniele Piersanti