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ico title sx Denunciano il Professore per violenza sessuale ma è innocente ico title dx

Approfondimenti

E’ iniziato nel 2018 l’incubo del professore di sostegno Giovanni Di Presa.

L’uomo, che lavorava nella scuola media di Castelfidardo in provincia di Ancona, stava svolgendo normalmente le mansioni che la sua professione richiede, fino a un punto ben preciso che ha cambiato da lì in poi la sua vita e la sua reputazione.

Si fa consegnare da quattro studentesse i loro cellulari dato che è normale educazione da parte del discente ascoltare invece che usare il telefono durante le lezioni.

Da qui tutto cambia.

Le giovani si coalizzano e accusano il Professore di violenza sessuale e maltrattamenti.

La reputazione di Di Presa viene minata duramente, allontanato dal suo posto di lavoro e da docente che giustamente tiene a far rispettare determinate regole scolastiche, finisce per essere un violentatore.

Inizia, come si può immaginare, l’iter processuale con capi d’accusa per nulla facili da scardinare ma nel 2021 viene però assolto in primo grado ma purtroppo il percorso non era giunto al capolinea.

Proseguono i processi mentre Giovanni, in preda al dispiacere di aver fatto letteralmente nulla per meritarsi tutto questo, dimagrisce a vista d’occhio, tant’è che egli stesso riporta: “Pesavo 120 kg ma questa odissea me ne ha fatti perdere 30”.

Arriva solo oggi, gennaio 2024, dopo 6 anni in cui una persona, un Professore, definito da tutti “amico degli studenti” e soprattutto innocente fin dall’inizio, la sentenza che assolve in toto Di Presa dal momento che la dinamica è saltata fuori ossia quattro ragazzine hanno rovinato per gioco la vita di una persona.

Inconcepibile! Ma la seconda e definitiva sentenza di assoluzione nei confronti di Giovanni per fortuna recita: "Assolto in quanto i fatti sono fonte di invenzioni non vere".

Tutto questo merita una riflessione che non porterò avanti io né voglio proporre diverse soluzioni da scegliere stile sondaggio.

Dico solo che, nei tempi passati, in cui determinati sgarbi non erano concessi o avevi genitori, professori, nonni o chicchessia che ti raddrizzavano immediatamente per farti essere una persona migliore nel futuro, a volte anche con metodi forti, oggi molti giovani invece di imparare qualcosa dai rimproveri e dagli errori commessi, giocano a fare gli onnipotenti, quelli che sanno già tutto dalla vita, vuoi per i modelli social, vuoi perché fanno branco o vuoi tutto quello che vi può venire in mente dato che un articolo non basterebbe per sviscerare davvero tante sfumature.

Resta il fatto che se un Professore, uno studente, una persona qualsiasi sbaglia è giusto che paghi, ma rovinare la vita di un essere umano per divertimento, meriterebbe delle sanzioni ancora più esemplari.

Daniele Piersanti