Se è vero che la scrittura riesce a trasmettere emozioni, oggi metteremo un pezzo di cuore tra queste righe.
Cercheremo di raccontare un'amicizia che è andata oltre le barriere architettoniche-regionali tra Nicolò Vadnjal, ragazzo friulano di 23 anni affetto da SMA atipica e colui che vi sta scrivendo.
Una conoscenza prima e un legame forte poi, nato dall'aver scrollato video su Tik Tok.
Ho sempre avuto una particolare sensibilità verso coloro che nonostante le difficoltà, fanno di quegli ostacoli dei loro punti di forza, ed è questo che mi colpì di Nicolò, una forza della natura che vive la sua disabilità con ironia. Fu bene fraterno "a primo video".
Dall'app con l'icona scura si passó al "follow" di instagram e da lì ad una sempre più forte amicizia "disabilina", termine che Nicolò ha scelto per la sua community che lo segue fedelmente nei progetti di sensibilizzazione, nell'intrattenimento social che lui propone e di cui sono orgoglioso di fare parte.
"Disabilini" lo siamo tutti, anche coloro che si sentiranno offesi leggendo questa parola ma è così, è giusto riconoscere le proprie mancanze, i propri difetti e le proprie barriere architettoniche da superare con l'aiuto di persone vere vicino.
A dir la verità, spesso ho confessato al mio amico friulano che tra i due sono io quello disabile o meglio più disabile, perché il temperamento, la forza, l'umorismo con cui Nico affronta la vita e come lui coloro che hanno più muri rispetto ad altri, sono valori che andrebbero portati e insegnati nelle scuole affinché i ragazzi apprezzino ogni secondo e ogni più piccolo dettaglio imperfetto della propria persona. Imparino ad amarsi per come sono, ad amare la vita, il prossimo e quest'unica possibilità che abbiamo per lasciare un'impronta sulla terra, perché come affermò il filosofo e scrittore francece Claude Adrien Helvétius "non si vive se non il tempo in cui si ama".
Daniele Piersanti