Dopo l'inaspettato evento che si è verificato questa notte e che ha visto il cedimento del ponte sul torrente Salinello lungo la strada provinciale SP12, tra i comuni di Sant'Omero e Bellante, il Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura ha cercato di spiegare la dinamica dell’evento (qui l'articolo e le dichiarazioni https://www.iltrafiletto.it/2022/12/30/ponte-ceduto-si-va-subito-verso-la-messa-in-sicurezza-ma-si-ipotizza-la-necessita-di-abbattimento-e-ricostruzione/9-96.html).
Si è verificato infatti un cedimento, uno svuotamento della spalla probabilmente a causa dei carichi, o meglio dei sovraccarichi, non sembrando l'evento riconducibile al cedimento della fondazione. Al momento si procederà immediatamente con i lavori di messa in sicurezza ma non si esclude l'abbattimento e successiva ricostruzione.
Nel frattempo, abbiamo interpellato alcuni ingegneri del territorio per comprendere meglio eventi di questo tipo che possono sfiorare la tragedia o manifestarsi come catastrofe vera e propria.
Quali possono essere le cause del cedimento di un ponte o di un tratto di esso come è avvenuto questa notte?
“Le cause possono essere molteplici. In questo caso possono essere riconducibili ad un abbassamento della spalla del ponte, dovuto ad esempio al cedimento del terreno di fondazione, soprattutto se l'area ricade in zona a rischio idrogeologico con pericolosità elevata, ovvero in zona ove è in atto una frana di versante.”
Stando alle ultime dichiarazioni si annovera tra le possibili cause il sovraccarico, più che il cedimento della fondazione. E' plausibile?
“Potrebbe essere una teoria meno plausibile. I carichi sono gli stessi dagli anni ’60, o meglio, per i sovraccarichi si può ipotizzare un innalzamento massimo del 20% circa dovuto all'aumento di peso dei mezzi pesanti. I fattori che incidono maggiormente sono il trascorrere del tempo, il logoramento dei materiali, la scarsa manutenzione.”
L’incidente avvenuto questa notte può essere a livello tecnico assimilabile a quello del ponte Morandi ma con una maggiore fortuna?
“Assolutamente no, l'incidente non è assimilabile a quello avvenuto sul ponte Morandi. Il ponte Morandi è crollato per il cedimento degli stalli del ponte e non per (l'eventuale) cedimento della fondazione. È un evento nettamente più grave, non c’entra la fortuna.”
Possiamo dire che sia anche colpa dei materiali e della manutenzione? Se si costruisse un ponte oggi, lo si farebbe diversamente?
“Sicuramente la manutenzione è fondamentale per evitare questi incidenti, in quanto un’attività di monitoraggio e manutenzione programmata avrebbe potuto individuare prodromi del cedimento o segni di inizio del collasso e si sarebbe potuto intervenire prima. Tuttavia, gli enti destinano pochissime risorse per il monitoraggio e la manutenzione spesso è limitata ai manti stradali. Per quanto riguarda i materiali, non bisogna certo dimenticare che il ponte è stato costruito più di 60 anni fa. Oggi le tecnologie sono totalmente diverse e più innovative, quindi costruire un ponte oggi garantirebbe una sicurezza maggiore rispetto a quella di 60 anni fa”
Quali sono i suggerimenti?
“L'ente deve dotarsi di un censimento dei ponti, svolgere un’attività di controllo e monitoraggio preventivo, stabilire un ordine di priorità di intervento a partire dai ponti più malandati.”
Sarebbe più corretto dire che l’ingegneria non è infallibile o che la manutenzione è imprescindibile?
“L'ingegneria non è infallibile ma la manutenzione salva la vita! Se l'ingegneria avesse fallito il ponte sarebbe ceduto nell'immediata post costruzione e non dopo anni....”