La storia di Bayard William Cousins è una delle più controverse, misteriose e irrisolte che si siano mai registrate.
Le uniche informazioni conosciute è che egli era un ragazzo mangiato dentro da una malinconia esistenziale, che lo portò ad allontanarsi dalla propria abitazione mentre i suoi genitori erano fuori casa, e dove non vi ha mai fatto ritorno. Scappò all’età di 22 anni, nel 1975, e fece rinvenire di sé solo una lettera di sparizione/suicidio dedicata principalmente ai suoi genitori.
Di lì il vuoto.
La lettera tradotta riportava così:
“Mamma e papà, mi avete fornito eccellenti vantaggi, privilegi ed esperienze. Sono estremamente grato per tutti i vostri sacrifici. Ora vi sto ripagando con un atto arrogante. Sotto questa luce, lo vedo come un crimine.
Posso solo sperare che voi capiate che sono stato io a causarlo. Non sono mai diventato una persona reale e non posso tollerare l’esistenza falsa e vuota che ho creato. E’ meglio se smetto di vivere, in silenzio, piuttosto che rischiare più tardi di spezzarmi e andare per anni in cura.
Vi imploro di consultare uno psichiatra affinché possiate comprendere la mia morte e la mia vita.
Scavate a fondo per capire ciò che ero e vedrete che non è tragico il fatto che me ne sono andato: sarebbe stato più tragico se avessi continuato a vivere.
Sono nato con una malinconia decisamente pervasiva. Ciò che mi ha frustrato di più nell’ultimo anno è stato il fatto che non ho costruito legami con la famiglia o gli amici. Ho condotto un’esistenza distaccata. Ero una parodia di una persona, in senso letterale e figurato. Non raccontavo barzellette, ero una barzelletta.
Sono una bomba di frustrazione e non dovrei mai sposarmi o avere figli. Adesso è più sicuro disinnescarla senza fare danni. Non voglio preoccuparmi di essere una persona “riformata e guarita” che continua zoppicando. Sono egoista a tal punto. Non sono più interessato al mondo e so che esso non è interessato a me. Quando smetti di crescere sei morto.
Ho smesso di crescere molto tempo fa.
Per la Polizia. Siete tenuti a preservare la pace e l’ordine. Se cercate la mia identità (spendendo centinaia di dollari) otterrete poco. Non ci sono conseguenze legali per la mia morte e non sono coinvolto in nulla. Tutto ciò che può succedere è che manderete in frantumi la pace di due vite innocenti.
Non privateli della speranza che il loro figlio “scomparso” ritorni.
Lasciatemi stare e fate come se non fossi mai stato qui. Crematemi semplicemente come John Doe”.
John Doe è il nome usato nel gergo giuridico statunitense per indicare una persona la cui identità è sconosciuta o va mantenuta tale.
Daniele Piersanti