A “Quarto Grado” arriva la ricostruzione dell’intera storia che ha portato al tragico epilogo dell’uccisione di Giulia Cecchettin.
Vicenda narrata dallo stesso carnefice di Giulia, l’ex fidanzato Filippo Turetta, in carcere dallo scorso primo dicembre 2023.
Queste le sue parole:
"Per messaggio mi aveva chiesto se l'accompagnavo a fare shopping. Abbiamo girato per negozi e poi abbiamo deciso di cenare insieme. Verso le 23 siamo tornati verso casa di Giulia, ci siamo fermati in un parcheggio a Vigonovo per non farci vedere. Era successo altre volte, lei era d'accordo.
Volevo darle un regalo ma si è rifiutata di prenderlo. Abbiamo iniziato a discutere e mi ha detto che ero troppo dipendente da lei, troppo appiccicoso. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava sentendo con un altro ragazzo, Eric. Ho urlato che non era giusto, che avevo bisogno di lei. Che mi sarei suicidato.
Lei era decisa, non sarebbe tornata con me. È scesa dalla macchina gridando, allora ho preso un coltello e l'ho rincorsa, afferrata per un braccio. Lei gridava "aiuto" ed è caduta. L'ho colpita, ha sbattuto la testa e l'ho caricata sul sedile posteriore. Ho provato a metterle lo scotch sulla bocca, si dimenava, è scesa ed ha iniziato a correre. L'ho inseguita con l'altro coltello che avevo in auto. Le ho dato dieci, dodici, tredici colpi con il coltello. Volevo colpirla al collo, alle spalle, sulla testa, sulla faccia e poi sulle braccia. L'ultima coltellata gliel'ho data sull'occhio. Poi ho provato a togliermi la vita ma non ci sono riuscito".