“Preferisco registrarmi da viva prima che diventi l’ennesimo caso di femminicidio”

Chiara Balistreri, una giovane donna di circa 20 anni, ha vissuto una drammatica esperienza di violenza da parte del suo ex compagno Gabriel, di origini rumene.

La relazione, iniziata quando Chiara era ancora minorenne, ha preso una piega oscura dopo un anno, con presunti episodi di maltrattamenti e intimidazioni. I segni di violenza erano evidenti e culminati in un grave episodio in cui Gabriel le ha rotto il naso. Nonostante le ripetute denunce, il ragazzo è riuscito a fuggire due volte dai domiciliari, evitando le misure cautelari come il braccialetto elettronico. Ha così continuato a minacciare la giovane tramite i social, promettendo vendetta e generando paura nella sua quotidianità.

Chiara ha scelto di condividere la sua storia su TikTok, diventando una voce per tante donne vittime di abusi. Le sue testimonianze pubbliche hanno suscitato indignazione verso il sistema giudiziario, accusato di non proteggere adeguatamente le vittime di violenza domestica. Chiara e la sua famiglia temono ancora per la loro sicurezza, mentre la sua vicenda ha riacceso il dibattito pubblico sulla necessità di riformare le misure di tutela per le vittime di abusi in Italia.

Ma intanto l’ultimo video registrato dalla ragazza esordisce con una frase che gela il sangue: “Preferisco registrarmi da viva prima che diventi l’ennesimo caso di femminicidio”.

Abbiamo davanti un ulteriore caso in cui le sorti possono essere rovesciate quando la persona che subisce violenza è ancora viva e quindi si è in tempo prima di dover scrivere di un’altra tragedia. Ma la domanda è sempre la stessa: perché la vittima deve aver paura di vivere mentre non si riesce a fermare una volta per tutte il carnefice?