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ico title sx Liste d’attesa. Niente accordo tra Regioni e Governo ico title dx

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La Conferenza Stato-Regioni si chiude con un nulla di fatto. Schillaci: “Non è un’ingerenza”

Non c’è stata alcuna intesa tra Governo e Regioni sul decreto attuativo che introduce i poteri sostitutivi di Roma nella gestione delle liste d’attesa sanitarie. È questo uno dei punti salienti emersi durante la Conferenza Stato-Regioni svoltasi questa mattina, su cui si è soffermato in particolare Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e presidente di turno della Conferenza.

“Tra oltre trenta temi in agenda – ha spiegato Giani – quello della salute è, a mio avviso, il più delicato. Il mancato accordo nasce dalla consapevolezza del grande impegno che le Regioni mettono quotidianamente in campo, in termini di risorse, organizzazione e personale. Solo di recente la Toscana ha destinato più di 10 milioni di euro per migliorare la situazione. E i risultati iniziano a vedersi: in Toscana, come altrove, le liste d’attesa si stanno accorciando sensibilmente”.

Giani lamenta il rischio che, invece di riconoscere gli sforzi fatti, si alimenti un clima di sfiducia e competizione, attraverso l’uso di poteri sostitutivi “in caso di presunte inadempienze che, sinceramente, non vedo”. Le Regioni avevano chiesto il rinvio della discussione, ma la proposta è stata respinta dal Governo.

Il Ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci, ha espresso “rammarico” per la mancata intesa, ricordando che il decreto è stato trasmesso alle Regioni lo scorso 6 novembre e che in questi mesi si è mantenuto un dialogo costante, con molte delle osservazioni accolte. Il Ministero sottolinea che i poteri sostitutivi rappresentano “una garanzia per i cittadini” e “non un’interferenza nelle competenze regionali”.

Anche la Conferenza delle Regioni ha diffuso una nota, esprimendo dispiacere per l’esito negativo del confronto, pur ribadendo la volontà unanime di trovare soluzioni condivise. Le Regioni hanno richiesto il rinvio del provvedimento alla prossima seduta, ma la richiesta è stata respinta dal rappresentante governativo.

Secondo il Ministero, “i poteri sostitutivi sono un’ultima risorsa per affrontare gravi inadempienze” e diverse Regioni, come Toscana, Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, stanno già mostrando progressi nell’attuazione delle misure previste dalla legge vigente. Tuttavia, si riconosce che persistono aree di inefficienza, spesso evidenziate solo dopo interventi esterni, come quelli dei NAS o dei media.

Il Ministero insiste: “Garantire il diritto alla salute non può dipendere solo dall’autonomia regionale. Rifiutare a priori ogni controllo rischia di sembrare un modo per eludere le proprie responsabilità”.

Infine, Marina Sereni, responsabile sanità del PD, attacca il Governo: “Era prevedibile che le Regioni respingessero questa proposta. Piuttosto che cercare colpevoli, si ascoltino i cittadini che rinunciano a curarsi. Serve una riforma vera del SSN, non aggiustamenti temporanei. Investimenti pubblici, medicina territoriale, presa in carico del paziente: questa deve essere la direzione, non lo scontro istituzionale”.

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