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ico title sx Roseto. Consiglieri di minoranza: "Perché ricorrere al Consiglio di Stato se il regolamento esiste?" ico title dx

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Ginoble, Di Giuseppe e Petrini sollevano dubbi sulla decisione della maggioranza

In una nota diffusa oggi, i consiglieri comunali Teresa Ginoble, Francesco Di Giuseppe e Nicola Petrini pongono interrogativi sull’opportunità dell’appello al Consiglio di Stato in merito al regolamento del Consiglio comunale, sollevando perplessità su costi e motivazioni della decisione adottata dalla maggioranza:

"Il regolamento del consiglio comunale, secondo quanto dichiarato dal presidente Recchiuti, esiste nonostante la bocciatura al TAR, ma in ogni caso, inspiegabilmente, la maggioranza ha comunque deciso di procedere con l’appello in Consiglio di Stato, con una spesa di oltre 5mila euro.

Questa amministrazione ci ha ormai abituati a forzature e contraddizioni ma, considerando che nella giornata di oggi i lavori dell’assise civica sono stati gestiti mediante il regolamento (a nostro avviso non vigente), non capiamo le motivazioni che hanno indotto a decidere di portare nuovamente in giudizio dinanzi al Consiglio di Stato il testo regolamentare, con spese interamente a carico dell’ente.

Qual è la motivazione di questo ricorso se il regolamento esiste?

Continuiamo ad aspettare di conoscere le "valide motivazioni" di questa scelta.

Né il sindaco Nugnes né il presidente Recchiuti si sono degnati finora di risponderci, rifugiandosi in quel silenzio tipico di chi è in difficoltà e preferisce tacere in assenza di argomenti per giustificarsi.

I nostri dubbi sulla spinta meramente personalistica alla base di questa mossa si rafforzano sempre più ed è per questo che continueremo a chiedere con forza che siano i diretti interessati a farsi carico di spese che, altrimenti, a nostro avviso, oltre a gravare come sempre sulle tasche dei cittadini, configurano un danno erariale in quanto immotivate.

Chi amministra ha il dovere di assicurare sempre la correlazione tra azioni e oneri, perché agisce utilizzando non risorse proprie, bensì soldi pubblici che non possono e non devono essere sperperati con superficialità e soprattutto per soddisfare rivalse personali".

I Consiglieri

Teresa Ginoble

Francesco Di Giuseppe

Nicola Petrini

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