Pinuccio e Lella Fazio raccontano la vicenda del figlio ucciso dalla mafia, promuovendo il valore della legalità
Venerdì 11 aprile 2025, presso l’Auditorium dell’Istituto per Geometri “Forti” di Teramo, Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, vittima innocente delle mafie, hanno incontrato le studentesse, gli studenti e i docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pascal-Comi-Forti” e del Polo Liceale “Delfico-Montauti” di Teramo.
L’incontro è stato promosso dall’Associazione ETS “Società Civile” nell’ambito delle iniziative educative programmate per la 33esima edizione del Premio nazionale “Paolo Borsellino”.
Dopo i saluti e l’introduzione della dirigente scolastica Maria Letizia Fatigati, ha preso la parola Francesca Martinelli, portavoce per la provincia di Teramo del Premio nazionale “Paolo Borsellino”, che ha presentato i coniugi Fazio e ha coordinato l’incontro.
Successivamente sono intervenuti Pinuccio e Lella Fazio, che hanno raccontato la vicenda del loro figlio Michele, che nel 2001, a soli 16 anni di età, fu ucciso dalla mafia, ritrovandosi nel mezzo di uno scontro armato tra due clan rivali di Bari vecchia. La storia dell’omicidio di Michele Fazio è una vicenda che fa male anche dopo molti anni. Una vicenda che, però, presenta un importante insegnamento: la lotta per la legalità riguarda tutti, e quando si parla di criminalità, l’uomo comune non è potenzialmente esente da danni.
Questo lo sanno bene i genitori di Michele, che si affacciava alla vita come i giovani che partecipano ai loro incontri, per cui, con la loro testimonianza, cercano con tutte le loro forze di dare l’opportunità di riflettere sull’importanza del senso del dovere, attraverso il confronto diretto e il racconto di esperienze significative. Sottolineano come la legalità non sia un concetto da insegnare, ma un valore già presente nei giovani, da riscoprire e rafforzare attraverso la conoscenza e l’esempio, scegliendo di stare dalla parte giusta, non essendo indifferenti e denunciando ogni sopruso.
I genitori di Michele sono rimasti molto commossi dall’abbraccio finale degli studenti, per cui li hanno ringraziati per il loro gesto d’affetto, invitandoli a prestare attenzione a non prendere la strada sbagliata. «La criminalità vi attira facilmente con i soldi o con uno spinello, ma poi, per voi, è finita, perché vi restano due possibilità: il carcere oppure il cimitero» – questo il monito di Pinuccio e Lella.
Altrettanto commovente il gesto dei genitori di Michele che, non appena usciti dall’Auditorium, hanno rivolto lo sguardo verso il cielo dicendo: «Michele, anche qui a Teramo abbiamo parlato di te».
«La testimonianza diretta resta il veicolo migliore nel promuovere apprendimenti ed educazione e, per gli studenti dei licei classico, europeo e musicale e dei poli tecnologico ed economico dei geometri e dei ragionieri, l'incontro con i genitori di Michele Fazio ha rappresentato un significativo momento di promozione della cultura della legalità» – ha dichiarato la dirigente scolastica Fatigati.
Per l’Associazione ETS “Società Civile”, hanno partecipato all’incontro anche il presidente Leo Nodari e Maria Di Domenico.