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ico title sx Fantozzi operatrice per un giorno: il pass stampa per «vivere un'esperienza diversa» ico title dx

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La consigliera dichiara di aver partecipato come semplice cittadina, richiedendo però il pass stampa

Torniamo sulla vicenda che ha interessato la consigliera comunale Debora Fantozzi, immortalata all'evento della Vespucci a pochi centimetri dalla premier con un pass stampa. La consigliera oggi risponde all'ex assessore Valdo Di Bonaventura che ne aveva chiesto l'uscita dal gruppo di Teramo Vive. Ma prima di pubblicare integralmente il comunicato, non possiamo esimerci dal dire due parole.

È un ossimoro che la consigliera si qualifichi come "semplice cittadina" che partecipa "mossa da un sincero interesse", richiedendo però un accredito come operatrice video. Delle due l'una, o ha un interesse personale o va per svolgere un servizio. Delle due l'una perché la consigliera non è un'operatrice video nella vita quotidiana. I semplici cittadini, a differenza della consigliera, tentano l'acquisto del biglietto, non si accreditano come operatori video. I desideri personali di voler semplicemente "vivere un'esperienza diversa" e raccontarla "da un punto di vista diverso", sminuiscono il lavoro che gli operatori video e i fotografi di professione fanno nel quotidiano. Quello forse appartiene più al mondo del lavoro degli influencer. A esaltare poi l'iralità della cosa è il fatto che la consigliera specifica che si sia trattato di una collaborazione una tantum con la testata: una semplice cittadina che si accredita una volta sola, soddisfa i suoi desideri di cultura, passa il materiale alla testata e poi arrivederci. Se la testata che ha garantito l'accreditato è mossa da questi sentimenti di generosità, la prossima volta può farlo sapere a tutti i cittadini che non sono riusciti a prenotare, magari riescono anche loro a  vivere questa "esperienza diversa" e soddisfare i propri desideri culturali.
Resterebbe da comprendere anche perché, come operatrice video, non fosse insieme al resto della stampa godendo invece di una posizione di privilegio: personalmente le facciamo i complimenti, anzi, se volesse valutare una collaborazione anche con noi ne saremmo felici; istituzionalmente beh, non sappiamo se il sistema di sicurezza della premier è dello stesso avviso. Eppure ci si chiede ancora perché una semplice "vicenda personale" sia diventata di interesse pubblico. 

La nota:

In riferimento al comunicato diffuso dall’ex assessore Valdo Di Bonaventura, ritengo opportuno fornire alcune precisazioni. 
Alcuni passaggi appaiono distorti o travisati e, nel rispetto dei cittadini e della verità, richiedono un chiarimento.
Desidero innanzitutto spiegare la mia partecipazione all’evento legato alla nave Amerigo Vespucci: si è trattato di una scelta strettamente personale, priva di qualunque legame con il mio ruolo istituzionale. 
Non vi era alcuna intenzione di rappresentare l’Ente né di influenzare l’attività amministrativa. 
Ho partecipato come semplice cittadina, mossa da un sincero interesse per l’Amerigo Vespucci, per la storia e la cultura, richiedendo un accredito come operatrice – non come giornalista.
Preciso inoltre di non aver mai vantato titoli giornalistici. L’accredito è stato richiesto unicamente per vivere un’esperienza diversa e realizzare contenuti sull’evento. Il materiale prodotto è stato regolarmente trasmesso alla testata che ha concesso l’accredito, con cui ho avuto, solo in questa occasione, un rapporto di collaborazione episodico e limitato all’iniziativa. Nessun “pass falso”. Solo il desiderio di raccontare un’esperienza culturale con un punto di vista diverso.
Ribadisco con fermezza che la mia presenza non aveva alcun fine politico o professionale. Si è trattato di un’iniziativa privata, senza alcun riflesso sul mio incarico di consigliera comunale. 
Chi tenta di strumentalizzare l’episodio cerca evidentemente di distogliere l’attenzione da temi ben più importanti.
In merito alle accuse di inadeguatezza, respingo ogni giudizio sommario sul mio operato. Ho sempre svolto il mio ruolo con impegno, trasparenza e rispetto delle istituzioni. Le critiche infondate rappresentano tentativi di delegittimazione che non posso accettare.
Se “inadeguatezza” significa lavorare ogni giorno per il bene comune, ascoltare i bisogni del territorio e agire con responsabilità, allora la rivendico. Temo, però, che l’utilizzo di quel termine rifletta un giudizio privo di equilibrio e prospettiva.
Trovo paradossale che una vicenda personale sia stata trasformata in una polemica pubblica, come se rappresentasse una priorità per la città. È sconcertante assistere a simili discussioni, mentre le vere emergenze – dal sociale alla viabilità, dalla scuola alla cultura – restano ai margini del dibattito politico.
Un pizzico d’ironia sarebbe persino comprensibile, se non fosse che si tenta di distorcere i fatti con intenti chiaramente lontani dall’interesse collettivo.

Sto esaminando con attenzione i contenuti del comunicato dell’ex assessore e valuterò se le dichiarazioni in esso contenute presentino elementi lesivi della mia reputazione o possano configurarsi come diffamatorie. Mi riservo, pertanto, di tutelare la mia persona e il mio ruolo istituzionale nelle sedi competenti.

Resto, come sempre, aperta al confronto, nella massima trasparenza e con spirito costruttivo. Continuerò a lavorare con determinazione per la mia città, senza lasciarmi distrarre da attacchi pretestuosi e strumentali.

Infine, chiedo cortesemente agli organi di stampa, in particolare a quelli che hanno diffuso il comunicato dell’ex assessore, di garantire pari visibilità a questa mia rettifica.

Debora Fantozzi – Consigliere Comunale e Capogruppo della Lista Civica “Teramo Vive”

 

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