La famiglia Camaioni saluta la clientela: “Grazie per averci reso parte della vostra quotidianità”
Dopo sessant’anni di caffè, chiacchiere e treni in partenza - scrive il consigliere albense Renato Pantoli - lo storico Bar de la Staziò saluta una parte della sua storia. La gestione passa di mano, ma il cuore resta lo stesso. Il celebre bar davanti alla stazione ferroviaria, attivo dagli anni ’60 sotto la guida della famiglia Camaioni, chiude un lungo capitolo per aprirne uno nuovo.
Tutto è cominciato con Alcide e Tonino, che per decenni hanno fatto del bar un punto fermo per viaggiatori, pendolari, amici e affezionati del caffè all’alba. Poi è toccato a Marino e Giuseppe, affiancati da Vincenzo, portare avanti una tradizione fatta non solo di colazioni e aperitivi, ma di storie condivise e legami costruiti giorno dopo giorno.
Il Bar della Stazione – così chiamato, ma noto a tutti come “Bar de la Staziò” – è stato molto più di un semplice locale: è stato un crocevia di vite. Un luogo dove le carte si mescolavano ai racconti, dove le risate si confondevano con i rumori dei treni, e dove sentirsi a casa era la regola non scritta.
Ora la famiglia Camaioni passa il testimone, con la speranza che lo spirito del bar resti intatto. Il nome, gli orari e i servizi resteranno invariati, almeno per ora. Ma soprattutto, resterà la volontà che quel bancone continui ad accogliere con lo stesso calore di sempre.
“Il nostro desiderio – dicono – è che il Bar de la Staziò continui a essere un punto di riferimento, un luogo familiare dove entrare non solo per un caffè, ma per due parole, un sorriso, un saluto. Un pezzo di casa per chi parte, arriva o semplicemente passa”.