51 richieste pervenute fino a oggi in diverse Regioni: l'associazione Luca Coscioni ha presentato accessi agli atti
L’Associazione Luca Coscioni ha presentato accessi agli atti in tutte le Regioni italiane per ottenere informazioni sulle richieste di suicidio assistito giunte alle aziende sanitarie dal 2020 a oggi, ovvero da quando con la sentenza 242/2019 (Cappato - Dj Fabo) la morte volontaria assistita è legale in Italia a determinate condizioni.
11 regioni tra cui le Abruzzo - Marche, Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Calabria e Campania – hanno risposto alla richiesta, fornendo dati, seppur con livelli di dettaglio differenti.
Da quanto finora ricevuto emergono 51 richieste pervenute fino a oggi in diverse Regioni, con esiti variabili tra approvazioni, dinieghi e procedure in corso.
Tre di queste 51 richieste, una proviene dall’abruzzo ma il paziente è tuttavia deceduto due giorni dopo il termine dei lavori della commissione per la valutazione delle condizioni cliniche e prima dell'invio delle risultanze al Comitato Etico regionale. Non emergono i tempi di attesa tra la richiesta e il decesso.
In generale risulta evidente da questa indagine come troppi enti abbiano scelto di non rispondere o di negare l’accesso ai dati, così come risulta evidente che le tempistiche di risposta delle ASL siano incompatibili con le speranze di vita dei richiedenti.
"In Abruzzo - hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni-, la prima iniziativa popolare nella storia della Regione ha raccolto 8.000 firme per una legge sul suicidio medicalmente assistito, ma a due anni dal deposito il testo non è ancora stato discusso. Intanto, un paziente è morto due giorni dopo la valutazione clinica, prima che la documentazione arrivasse al Comitato Etico: una tragedia evitabile, figlia dei ritardi istituzionali. Chiediamo che il Consiglio regionale mantenga almeno il rispetto dello Statuto regionale e approvi entro la scadenza dei termini previsti per giugno una legge che restituisca dignità, tempi certi e diritti a chi chiede libertà nel fine vita".