L'Inno degli Aquilotti torna a vivere con una marcia melodica briosa
Cento anni fa nacque a Pietracamela il mitico gruppo alpinistico degli “Aquilotti del Gran Sasso”, fondato ne 1925 dal Dott. Ernesto Sivitilli, pur essendo noto che le attività di alpinismo e di sport invernali, svolte dal sodalizio erano iniziate nel 1923, tant’è che il 29 dicembre 2023, nella piazza del magnifico borgo di Pietracamela, in occasione del centenario, è stato inaugurato un monumento dedicato agli audaci alpinisti pretaroli, realizzato dallo scultore vicentino Vittorio Tessaro. A raccontarci i cento anni di storia è Camillo Berardi che ha composto la musica sui versi di Sivitilli.
"Molti di loro erano studenti universitari, quasi tutti diventati medici, come il fondatore Ernesto Sivitilli. I giovani alpinisti esplorarono tutti i versanti del Corno Piccolo, del Corno Grande, di Pizzo Intermesoli, del Monte Camicia e di altri vertici del Gran Sasso, aprendo molte vie con difficoltà sempre più elevate che sono diventate “vie di arrampicata classica”. In seguito le loro scalate si estesero sull’Appennino Centrale, sulle Alpi e sull’Himalaya.
L’associazione alpinistica abruzzese fu costituita prima dei più noti e celeberrimi “Scoiattoli” di Cortina d’Ampezzo (1939) e dei ”Ragni” di Lecco (1946) e fu la prima ad essere fondata in Italia.
Insieme al sodalizio alpino abruzzese nacque anche l’ “Inno degli Aquilotti del Gran Sasso di Pietracamela”, con versi scritti dallo stesso Sivitilli, fondatore dell’associazione. Ho conosciuto diversi Aquilotti storici del sodalizio, ma nessuno era a conoscenza della musica dell’Inno, della quale non è stata mai trovata traccia e che probabilmente non è mai stata scritta, pertanto, sui versi originali del Sivitilli, sono stato pregato di comporre la linea melodica del componimento, ascoltabile in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=BKsJMKScoKM
Il ritornello è impostato su un tempo di marcia marcato e brioso e le strofe presentano un cambiamento di tempo assimilabile a quello di un Valzer solenne, per descrivere le maestose e severe vette del Gran Sasso che incutono rispetto.
Il canto è eseguito dalla “Corale di ToRnimparte” diretta dal M° Mario Santucci".
Superbo Monte eccelso
o Vetta del Gran Sasso
su te vogliamo il passo
con foga e con ardor.
Spingendoci sui picchi
con animo e fierezza
la nostra giovinezza
sorride e freme in cor.
Atavici richiami
ci spingono sul Monte
di ogni dolcezza fonte
dator di ogni virtù.
Sgorgan dal cuor che esulta
pensieri forti, arditi:
i nostri non son miti
son palpiti d’amor.
Sempre l’Aquila Reale
ci accompagna nel cammino
e quand’essa batte l’ale
noi gridiam: Per te <<Hurrà>>!
Sempre l’Aquila Reale
ci accompagna nel cammino
e quand’essa batte l’ale
noi gridiam: Per te <<Hurrà>>!
Qual bianca erta barriera
si aderge il Piccol Corno
di dritte torri adorno
fasciato di mister.
Con l’ugne e con la corda
pareti fascinose
o balze paurose
noi vi conquisterem.