Riproduzione in espansione, ma la lotta per la sopravvivenza è ancora lunga
Nel cuore dell'Appennino, la nascita di ben 14 cuccioli di orso bruno marsicano nel 2024 segna un momento positivo per una delle specie più rare e minacciate al mondo.
Dieci di questi cuccioli sono stati avvistati all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, mentre altri quattro sono stati osservati in zone limitrofe, come la Maiella e la riserva del Monte Genzana.
Questo dato conferma la vitalità della popolazione, nonostante le sue condizioni vulnerabili, e fa sperare in un possibile allargamento del suo areale, essenziale per la sua sopravvivenza. Lo zoologo Paolo Ciucci, professore all'Università La Sapienza di Roma e ideatore del protocollo di monitoraggio attualmente in uso nel Parco, commenta: "La presenza di cuccioli anche al di fuori dell'area storica del Parco è un segno positivo, poiché dimostra che le femmine stanno riproducendosi in nuovi territori, che potrebbero essere idonei per l'espansione della specie".
Tuttavia, le sfide rimangono enormi. Si stima che circa il 50% dei cuccioli non raggiunga il primo anno di vita, una mortalità che rappresenta un ostacolo serio per il futuro della specie.
"Capire le cause di questa mortalità è una priorità scientifica", aggiunge Ciucci. "Per questo, il monitoraggio delle femmine con piccoli è fondamentale." Il protocollo sviluppato dal suo team nel 2004, ispirato a modelli di successo come quello di Yellowstone, si basa su rigorosi criteri spazio-temporali e coinvolge ogni anno numerosi operatori sul campo.
Dal 2015, l’Ente Parco gestisce direttamente il protocollo, pubblicando annualmente i dati nel Rapporto Orso Marsicano.
Nonostante la popolazione totale resti ridotta, con circa 50-60 esemplari stimati, alcuni segnali positivi, come la presenza di cucciolate gemelle, suggeriscono che le femmine adulte siano in buono stato di salute.
"Stiamo assistendo a una dinamica positiva", conclude Ciucci, "anche se il futuro dell'orso marsicano è ancora incerto, non è privo di speranza".