Il presidente D’Angelo riunisce amministratori e portatori di interesse per elaborare proposte sul progetto
“Una occasione per dare il nostro contributo ad un tema di vitale importanza per la nostra regione e per i cittadini abruzzesi”. Con questo obiettivo il presidente della Provincia di Teramo ha raccolto l’invito dell’avviso pubblico del Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, riunendo martedì scorso nella sala consiliare Sindaci e portatori di interesse.
“Il Commissario ha invitato a presentare contributi e considerazioni – ha chiarito il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo – noi abbiamo scelto di farlo coordinando un tavolo di lavoro partecipato da amministratori e associazioni. Una cosa è evidente: la stragrande maggioranza dei cittadini non sa di cosa parliamo è questo non è un bene visto che siamo di fronte ad un progetto che ha una rilevanza enorme sia per la complessità degli interventi sia per l’impatto sul sistema acquifero del Gran Sasso. Un sistema praticamente unico in Italia, che fornisce un bene vitale, l’acqua, a un’intera regione. Un patrimonio immenso e non rinunciabile. Partendo dal presupposto che la messa in sicurezza dell’acquifero è assolutamente necessario, il primo passo è proprio quello di farlo conoscere, di farne comprendere la portata e i dettagli progettuali. Abbiamo condiviso la documentazione in nostro possesso e torneremo a riunirci domani per un primo esame dei contributi che arriveranno. Il territorio teramano è quello che ha pagato di più, in termini ambientali nell’ultimo secolo per le opere realizzate sotto il Gran Sasso ed è quindi doveroso avere un ruolo attivo in questo nuovo intervento per la messa in sicurezza del sistema idrico”.
Ci si torna a incontrare in sala consiliare, quindi, domani, giovedì 13 marzo, a partire dalle ore 16.
L’avviso pubblico del Commissario Caputi, che scade il 18 marzo, ha come obiettivo: “..la raccolta formale e la condivisione di eventuali contributi conoscitivi scientifici relativi al Sistema Gran Sasso e alle considerazioni tecniche relative alle possibili soluzioni alternative. Il fine è quello di integrare, ove necessario, nel modo più completo possibile le ipotesi di scenario da inserire nel Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DocFAP) propedeutico alla redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica dell'intervento in corso di redazione”.