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ico title sx Marsilio: "L’arrosticino DOP può creare fino a 5.000 posti di lavoro" ico title dx

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"Con una filiera ovina strutturata, l’Abruzzo potrebbe aprire mille nuove stalle e rilanciare l’economia locale"

Un'analisi recente ha evidenziato che se l'Abruzzo riuscisse a produrre internamente gran parte della carne oggi importata da altre regioni e dall'estero, si potrebbero aprire fino a mille nuove stalle. Ogni allevamento garantirebbe nuovi impieghi, con un impatto complessivo stimato tra i 4.000 e i 5.000 posti di lavoro, paragonabile alla forza lavoro della Sevel.

A sottolinearlo è stato il presidente della Regione, Marco Marsilio, intervenuto questa mattina a Teramo, presso la sede dell’Istituto Zooprofilattico, durante il seminario conclusivo del progetto “Arrosticino d’Abruzzo DOP”, promosso dall’Associazione Regionale Allevatori (ARA). L'evento ha rappresentato un'importante occasione per condividere i risultati ottenuti nel quadro del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, finanziato dalla Regione. Ad aprire i lavori sono stati gli interventi di Elena Sico, direttrice del Dipartimento Agricoltura, e Pietropaolo Martinelli, direttore dell’ARA.

Il fulcro del seminario è stato il percorso per il riconoscimento DOP dell’arrosticino d’Abruzzo, avviato su iniziativa del capogruppo di FdI Massimo Verrecchia, attraverso una risoluzione approvata all'unanimità dalla commissione consiliare Agricoltura lo scorso ottobre. L'obiettivo è ottenere il doppio riconoscimento DOP e IGP per l’arrosticino abruzzese.

IGP (Indicazione Geografica Protetta): consente di produrre l’arrosticino in Abruzzo utilizzando carne di pecora anche proveniente dall'estero, seguendo un preciso disciplinare.
DOP (Denominazione di Origine Protetta): impone invece l’uso esclusivo di carne ovina allevata e macellata in Abruzzo, garantendo standard elevati di qualità e tracciabilità.
“Non è un cambiamento immediato, ma un percorso che richiede tempo e investimenti – ha spiegato Marsilio –. Occorre recuperare spazi per il pascolo e costruire una filiera sostenibile che garantisca redditività economica agli allevatori. Stiamo lavorando per creare le condizioni adatte affinché chi voglia avviare o riconvertire un'attività in questo settore possa farlo con il giusto supporto economico e temporale per ammortizzare gli investimenti”.

Marsilio ha inoltre ricordato come il confronto tra le associazioni agricole e i produttori non sia stato semplice: “Si è discusso a lungo tra chi voleva puntare solo sull’IGP e chi riteneva prioritario ottenere direttamente la DOP. Abbiamo cercato di trovare una sintesi tra queste posizioni per costruire un percorso condiviso e concreto. Oggi, il protocollo IGP è già all'esame del Ministero, mentre per la DOP si stanno facendo importanti passi avanti. La politica sta facendo la sua parte per stimolare e indirizzare il processo”.

Il progetto "Pastori Custodi", promosso dal Gruppo Operativo omonimo, ha come obiettivo principale il completamento della certificazione DOP per l’Arrosticino d’Abruzzo, puntando sulla valorizzazione della carne ovina, la sostenibilità ambientale delle produzioni e la tutela dei pascoli montani.

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