I sindacati riuniti del presidio sotto la prefettura
FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL hanno portato avanti la mobilitazione per il rinnovo del CCNL metalmeccanici, dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica-Assistal nel novembre 2024. La controproposta avanzata dalle controparti mette in discussione il modello contrattuale esistente, senza rispondere alle necessità dei lavoratori.
I sindacati, insieme allo sciopero, si sono riuniti questa mattina in un presidio sotto la prefettura di Teramo.
Le richieste sindacali riguardano:
Aumento salariale reale: incremento di 280 euro sui minimi contrattuali.
Miglioramento delle condizioni lavorative: riduzione dell'orario di lavoro, stabilizzazione dell'occupazione e garanzia di pari diritti negli appalti.
Contrasto alla precarietà e sicurezza sul lavoro: tutele per i lavoratori precari e interventi concreti per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Federmeccanica, anziché trattare sulle proposte avanzate da parte sindacale (dopo ampia consultazione con lavoratrici e lavoratori) fa una contro piattaforma, un altro modello contrattuale dunque, che non risponde alle esigenze di chi pretende dignità, con aumenti salariali irrisori per i lavoratrici e lavoratori. È quanto denunciano i sindacati.
Il primo sciopero in provincia di Teramo si è svolto il 7 gennaio 2025, con un presidio davanti ai cancelli della Confindustria teramana. Successivamente, gli scioperi organizzati su tutto il territorio nazionale hanno visto punte di partecipazione fino al 90% in molte aziende, segnale chiaro della volontà di lavoratrici e lavoratori di ottenere un rinnovo contrattuale equo.
Senza passi avanti, è già previsto un nuovo sciopero a marzo.
Il CCNL è fondamentale per garantire diritti e dignità nei luoghi di lavoro. È essenziale mobilitarsi ora per evitare il peggioramento delle condizioni salariali e lavorative. Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a mobilitarsi e ad aderire allo sciopero, per il salario, per la lotta alla precarietà, per contrastare le morti sul lavoro, per la dignità del lavoro.