L’appello della Chiesa: "Accompagnare le coppie anche dopo il matrimonio per evitare crisi irreversibili"
L’incapacità di gestire le dinamiche relazionali e matrimoniali, dovuta a fragilità emotiva e immaturità psico-affettiva, è risultata il principale motivo di nullità matrimoniale. Il Tribunale ecclesiastico interdiocesano abruzzese-molisano e di Appello di Chieti ha pronunciato 115 dichiarazioni di nullità nel 2024, di cui ben 66 legate a questo tipo di problematiche. Il numero delle cause di nullità è aumentato di 15 unità rispetto all'anno precedente, con un totale di 204 procedimenti trattati.
Tra le fragilità psicologiche che il Tribunale ecclesiastico ha rilevato nei matrimoni vi sono stati il narcisismo e i disturbi borderline, caratterizzati da oscillazioni emotive tra fasi di esaltazione e momenti depressivi in cui l'altro non veniva più riconosciuto come parte della relazione. Al secondo posto tra i motivi di nullità si è collocata l'esclusione dell’indissolubilità con 36 pronunce, seguita in quattro casi dall’incapacità di assumere gli oneri matrimoniali essenziali.
Un altro dato significativo emerso è stato l’aumento dei processi litigiosi, spesso accompagnati da reati come maltrattamenti in famiglia, stalking e situazioni in cui una delle parti risultava detenuta. Inoltre, le cause con gratuito patrocinio hanno raggiunto il 30% del totale trattato dal Tribunale ecclesiastico interdiocesano.
Di fronte a questa crescente fragilità delle unioni coniugali, la Chiesa ha ribadito l’importanza di un sostegno continuo alle coppie, non solo nella fase di preparazione al matrimonio, ma anche durante il percorso coniugale. "È fondamentale accompagnare le famiglie con strutture di aggregazione e confronto a livello parrocchiale e diocesano", ha dichiarato don Antonio De Grandis, presidente del Tribunale. Le parrocchie devono diventare sempre più spazi di accoglienza e supporto, dove le coppie possano trovare aiuto per affrontare le difficoltà relazionali.
L’inaugurazione dell’anno giudiziario si è svolta ieri presso il Seminario regionale di Chieti e ha visto la prolusione di don Gianluca Marchetti, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, sul tema "La gratuità dei processi". Alla cerimonia ha preso parte anche l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, che ha presieduto la concelebrazione eucaristica.