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ico title sx Teramo. Rabbuffo: "Striscioni intimidatori e violenza a Teramo, il Sindaco intervenga" ico title dx

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"A questo punto ci chiediamo se la città ha davvero un Primo Cittadino"

"Teramo è ostaggio di intimidazioni e violenza, e il sindaco continua a tacere". Con queste parole, Berardo Rabbuffo denuncia la mancanza di una presa di posizione dopo i recenti episodi di minacce ai consiglieri comunali e l'affissione di striscioni negazionisti sulle foibe. "Ci chiediamo se questa città abbia ancora un sindaco e se sia davvero il sindaco di tutti i cittadini, oppure se preferisca evitare di condannare apertamente questi atti gravi che mettono a rischio la convivenza democratica", accusa Rabbuffo, sollecitando un intervento deciso.

La nota completa:

Sotto i portici sono stati affissi degli striscioni intimidatori sulla raccolta di firme per la realizzazione dei moduli scolastici nell'ex stadio comunale, episodio che segue il ben più grave verificatosi qualche giorno prima quando un gruppo di sedicenti tifosi ha minacciato dei consiglieri comunali rovesciando i tavoli dell'iniziativa. Nello stesso luogo, proprio il giorno 10 febbraio che, per legge nazionale, è dedicato al ricordo del genocidio subito dagli italiani nel nostro confine orientale, è apparso uno spaventoso striscione di complicità agli infoibatori jugoslavi nel quale si negavano i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità perpetrati dagli jugoslavi a danno dei nostri connazionali.

A questo punto ci chiediamo se davvero Teramo ha un sindaco, se davvero questo sindaco è il sindaco di tutti i cittadini o se, invece, è imbarazzato nel non poter condannare apertamente questi episodi camorristici di violenza privata e di esaltazione di crimini orrendi. Ci chiediamo il perché Teramo debba trovarsi in una situazione di insicurezza collettiva e perché il sindaco sia incapace di far sentire la sua voce davanti ad episodi, tra l'altro purtroppo molto ricorrenti, che minano la convivenza civile e democratica della nostra città.

Berardo Rabbuffo

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