"Un atto urbanistico scellerato approvato in nome di una inspiegabile e falsa rigenerazione urbana del territorio"
“Sosteniamo con forza e convinzione l’appello presentato al Consiglio di Stato, da parte dell’associazione Ialia Nostra Aps , per la riforma, previa sospensiva, della sentenza del Tar Abruzzo n. 500/2024 relativa alla variante N.T.A. sulle altezze, approvata dalla maggioranza di governo della città”, esordiscono i consiglieri di minoranza Rosaria Ciancaione, Francesco Di Giuseppe, Sabatino Di Girolamo, Nicola Petrini, Teresa Ginoble e il Coordinatore del Comitato S.O.S. Urbanistica, Mario Mazzoni“, per impedire l’irreversibile compromissione della zona mare sottoposta a vincolo specifico con il DM 25.10.1969, destinata con la variante ad essere letteralmente stravolta”.
"Un atto urbanistico scellerato, approvato - nonostante l’interrogazione e gli emendamenti proposti dai consiglieri di opposizione - in nome di una inspiegabile e falsa rigenerazione urbana del territorio, visto che la zona più bella e pregiata di Roseto mai potrebbe definirsi da rigenerare e, come sostenuto dalla recentissima sentenza del Tar Abruzzo su un caso analogo della città di Pescara, potrebbe riguardare, in effetti, solo zone degradate.
Una variante - per ora avallata da una sentenza del tar che noi riteniamo errata da tanti punti di vista - che avrebbe dovuto riguardare solo i portici e che, invece, strada facendo, si è trasformata in una variante sulle altezze, permettendo sul lungomare, dal capoluogo a Cologna Spiaggia, che gli edifici, nella fascia dei 20 metri dall’area demaniale, oltre a prevedere la possibilità di accorpare quelli preesistenti con premialità fino al 20%, passino da un’altezza di mt. 7,50 a una di mt. 10,50, più attico e che aumentino da 0,55 a 0,65 la superficie utile, producendo, quindi, un innegabile aumento del carico urbanistico".
"Una variante che risulta fortemente impattante e non rispettosa delle caratteristiche del territorio, poiché l’elevazione dei palazzi andrà a creare un fronte molto alto e compatto, come sottolineato dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, tale da stravolgere negativamente il profilo del lungomare e da negare la bella vista del mare e della retrostante collina, oltre che a comportare conseguenze dal punto di vista climatico impedendo alla brezza marina di arrivare pienamente verso l’abitato, con un aumento del caldo estivo".
"Il Consiglio di Stato si dovrà pronunciare sull’obbligo di legge non ottemperato dal Comune, di sottoporre la variante urbanistica prima dell’approvazione alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), onde valutarne gli effetti ambientali, appunto, anche tenendo conto che il PRG di Roseto è stato approvato in epoca in cui tale valutazione non era prevista.
Un obbligo, quindi, che non è stato rispettato e che, peraltro, comporta l’annullabilità degli atti amministrativi conseguenti, con il rischio di creare contenziosi e incertezze rispetto alle effettive possibilità edificatorie per i proprietari degli immobili.
Utilizzeremo ogni strumento utile per impedire che questo scempio si compia sul nostro lungomare dal punto di vista paesaggistico e ambientale ma anche per impedire che eventuali interessi da parte di parenti e affini entro il quarto grado, fino, quindi, ai cugini, possano aver inciso sulla scelta di approvare questa variante, in violazione dell’art. 20 dello statuto comunale, il quale, in questi casi, prevede che sindaco e consiglieri comunali debbano astenersi dal prendere parte alle deliberazioni, allontanandosi dalla sala consiliare".
"Riponiamo molta fiducia nell’appello presentato al Consiglio di stato, siamo sicuri che le tante illegittimità contenute nella delibera della variante delle altezze vengano alla luce permettendo alla nostra città di mantenere la bellezza di un lungomare che in tanti anni le amministrazioni che si sono succedute nel tempo sono riuscite a salvaguardare".