La lettera di Luigi Passeri dal Cairo: “Prego di non svegliarmi più” 
Il giovane pescarese, condannato a 25 anni per traffico di droga, lancia un disperato appello dalla prigione egiziana
Luigi Giacomo Passeri, pescarese di 32 anni, è detenuto da un anno e mezzo nel carcere del Cairo, in Egitto. Sabato 1 febbraio, una sua lettera è giunta a uno dei quattro fratelli, come riportato dall’agenzia LaPresse. Le sue parole sono cariche di disperazione: “Io rischio di non uscire con le mie gambe da qui”, ha scritto, “sono tanto disperato, molto oltre ciò che tu possa immaginare... prego di non svegliarmi più al mattino”.
Passeri è stato arrestato nell'estate del 2023 dalla polizia egiziana, che lo ha trovato in possesso di droga. “Era una dose di marijuana”, ha sempre sostenuto il giovane con la sua famiglia. Tuttavia, le autorità egiziane gli contestano accuse ben più gravi: detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, nonché il coinvolgimento in un presunto network di importazione illegale di droga destinata al mercato locale.
Il processo di primo grado si è svolto il 19 agosto 2024 e si è concluso con una condanna a 25 anni di carcere, sentenza poi confermata in appello. Per i familiari è stato un altro colpo durissimo. “Sono agitato e preoccupato perché nella lettera mio fratello parla di suicidio e spera di non risvegliarsi la mattina”, ha dichiarato Antonio Marco Passeri, che sta cercando in ogni modo di far arrivare aiuti e supporto a Luigi. “Le mie lettere non arrivano. Ho mandato i soldi, ma non gli sono ancora stati consegnati. Pensa che anch'io lo stia abbandonando. Sta subendo un’ingiustizia, soprattutto dopo la conferma della condanna”, ha aggiunto il fratello.
Il caso ha attirato l’attenzione del deputato Marco Grimaldi di Sinistra Italiana, che ha più volte contattato Antonio Passeri e presentato un’interrogazione parlamentare. Sta intervenendo affinché Luigi possa tornare in Italia, ma per ora la situazione resta drammatica e senza sviluppi concreti.
