Il consigliere regionale attacca il ridimensionamento: “A rischio servizi essenziali per 80mila persone”
L’Ospedale di Sant’Omero subisce un drastico ridimensionamento sotto la Giunta Marsilio, con la soppressione di due Unità Operative Complesse e la perdita di autonomia gestionale. La decisione, formalizzata nei documenti della Asl tra ottobre 2024 e gennaio 2025, ha scatenato forti critiche, in particolare da parte del consigliere regionale Dino Pepe, che denuncia un danno per gli 80mila residenti della Val Vibrata e il rischio di un aumento della mobilità passiva. Mentre il centrodestra locale resta in silenzio, cresce la mobilitazione per chiedere un ripensamento e la tutela del diritto alla salute nel territorio.
La nota completa a firma Dino Pepe:
“Nel più assoluto silenzio dei Consiglieri regionali di centro destra eletti in Val Vibrata, la Giunta Marsilio ridimensiona e declassa l'Ospedale di Sant'Omero.
L'impalcatura messa a punto per difendere “la necessità di eliminare la UOC di Ostetricia e Ginecologia”, così è scritto sui documenti della Asl, non regge davanti alle giuste preoccupazioni dei cittadini.
Nelle delibere della Asl di Ottobre 2024 e Gennaio 2025, che recepiscono le volontà della Giunta Marsilio espresse a Dicembre 2023 al momento dell'approvazione del nuova Rete ospedaliera, la scelta per il Presidio vibratiano è chiara: togliere primariati (due su quattro), autonomia e servizi” denuncia il Consigliere regionale Dino Pepe.
“Voglio ribadire, ancora una volta, che decidere di indebolire un Ospedale di confine qual è quello “Val Vibrata” comporta il rischio concreto di innalzamento della mobilità passiva, già drammaticamente alta nella nostra regione. Oltre 80mila persone, questi i residenti nei 12 Comuni della vallata, ai quali si aggiungono le presenze turistiche nei mesi estivi, si vedono depauperati di servizi, mentre crescono risorse e investimenti per altri territori, dove evidentemente le istanze dei Consiglieri di maggioranza hanno maggior peso. Il tutto è reso ancora più grave dall’attuale e generale situazione della sanità abruzzese: 200milioni di debiti, liste d’attesa inaccettabili, intasamento dei Pronto Soccorso e carenza di Medici e Operatori” aggiunge il Consigliere.
“Il tentativo di minimizzare su questo colpo inflitto all’Ospedale Val Vibrata è grottesco, le Unità Operative Semplici, infatti, sono caratterizzate da un’autonomia organizzativa e gestionale limitata, e sono subordinate a strutture complesse, in questo caso dipenderanno da Teramo.
L’ Unità Operativa Complessa, invece, è un’unità organizzativa che si occupa di attività più articolate e complesse ed è caratterizzata da un’autonomia organizzativa e gestionale molto più ampia.
Tutto ciò si traduce anche e soprattutto in servizi migliori o peggiori per i cittadini.
D’altra parte, se fossero vere le dichiarazioni della Consigliera Rossi di Bellante e quindi che nulla cambierebbe per l’Ospedale di Sant’Omero, qual è il motivo di questa soppressione? Perché farla?” prosegue Pepe e conclude:” Sono certo che i Sindaci vibratiani, ricordando i loro predecessori che in passato non hanno avuto timore di schierarsi a difesa dell’Ospedale Val Vibrata a prescindere dal colore politico del governo regionale, anche questa volta difenderanno i propri cittadini, il loro diritto alla salute e l’Ospedale. La speranza è che ci sia spazio per un ripensamento, per un confronto tra Istituzioni, Medici, Operatori sanitari e cittadini, in modo da razionalizzare la spesa sanitaria senza penalizzare servizi e territori”.