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ico title sx Premi Flaiano, finalmente dalla maggioranza si alza la mano anche per Teramo ico title dx

Attualità
Cronaca

Era già in corso il toto nomi per i comuni candidati e desiderosi di ospitare i premi dopo la rottura con Pescara

Ci chiedevamo onestamente quando anche da Teramo qualcuno si sarebbe fatto avanti per cogliere l'occasione della rottura tra i Premi Flaiano e la città di Pescara, candidando il nostro comune a ospitare la prestigiosa manifestazione. Già da giorni senza nascondersi si erano palesati tra gli altri, Francavilla, Ortona, Spoltore. La presidente Tiboni aveva fatto poi un leggero accenno anche a L'Aquila, specificando però che il suo pensiero andava lì come capitale della cultura 2026, senza che ciò fosse accompagnato da una decisione già programmata. Nello scenario bellico per la contesa era rimasta silente Teramo, per questo siamo contenti che una mano si sia alzata tra i banchi della maggioranza, anche se non è quella del Sindaco nè quella dell'assessore alla cultura. La consigliera Papa ha infatti proposto di candidare Teramo, «anche simbolicamente» (ma perché simbolicamente?) per ospitare i Premi, cosa che non solo garantirebbe lustro alla città ma permetterebbe di rianimare quella cultura che da «20 anni appare obiettivamente – come dire? - una vocazione alquanto appannata». Ce la faremo? 

La nota della consigliera Papa:

Nella mia qualità di Consigliere Comunale di maggioranza del Capoluogo avanzo ufficialmente la proposta che la Città di Teramo si offra di accogliere i Premi Flaiano, qualora venga tenuta ferma la annunciata determinazione di spostare le prestigiose manifestazioni da Pescara.

Mi muovono ragioni ideali, di natura culturale e storica, e, insieme, esigenze pratiche di valorizzazione dei Premi Flaiano e della politica “per la Cultura” della nostra Città.

In breve:
Ennio Flaiano nasce nel 1910 a Pescara, allora in Provincia di Teramo.
Nonni materni e paterni sono, come Egli orgogliosamente rivendica, nativi e cittadini del Teramano.

La sua interessante storia giornalistica, in primis quella di capocronista di “Risorgimento Liberale” e di caporedattore de “Il Mondo”, e i suoi convincimenti laici e liberali lo legano, a doppio filo e indissolubilmente. all’avventura umana del teramano Marco Pannella, in una feconda condivisione di visioni, progetti e idee che rappresentano ancora oggi l’humus della Cultura occidentale ed europea.

Gli organizzatori dei Premi, e tutti gli operatori culturali che vi collaborano, posseggono grande competenza ed esperienza e offrono collaudata garanzia in un agire che certo non è non facile, come dimostrano le difficoltà riscontrate nell’organizzazione del Premio Teramo.

Invito perciò il Sindaco di Teramo a farsi sostenitore di questa proposta, stanziando adeguati fondi per promuoverla e realizzarla e avendo cura di avviare, in un’ottica di “progetto di squadra” che favorisca il conseguimento del migliore risultato dell’impresa, operose interlocuzioni con tutti quelli che possono utilmente collaborare, in primis la Fondazione Tercas e l’Università di Teramo, senza trascurare possibili apporti di privati, imprenditori, associazioni e altri Enti.

L’antica Praetutium offrirebbe uno scenario prestigioso per ospitare i Premi Flaiano e, d’altro canto, la Comunità Teramana trarrebbe dall’iniziativa un apprezzabile “ritorno” in termini di crescita culturale ed economica, rianimando quella politica per la Cultura che appartiene alle più nobili tradizioni della nostra Città ma che da almeno 20 anni appare obiettivamente – come dire? - una vocazione alquanto appannata.

L’accadimento potrebbe rappresentare tra l’altro utile occasione per far comprendere ai cittadini – con un esempio concreto – in quale maniera virtuosa si possano intelligentemente e produttivamente impiegare le risorse pubbliche, allocandole su iniziative di rilievo e fuggendo, come deve fare la Politica degna di questo nome, dalla tentazione di foraggiare, a spese dei contribuenti, iniziative di dubbio valore culturale e sociale al solo scopo di conseguire ritorni elettorali. Lo dico perché forse anche da questa prassi deteriore scaturiscono la comprensibile protesta e il grido di dolore degli organizzatori del Premio Flaiano.

Ma questo è un discorso diverso - sebbene in qualche maniera collegato - sul quale si è già aperto in sede di Consiglio Regionale un interessante dibattito, invero accolto con qualche irritazione da certa politica “politicante” presente in tutti gli schieramenti e unita da solidi e solidali legami, al di là di formali e opportunistiche contrapposizioni di facciata.

Dibattito che ritengo importante e dirimente e che personalmente mi impegno a riprendere nelle sedi istituzionali.

Intanto però quel che mi preme per l’oggi è proporre, anche simbolicamente, ma con l’operosa speranza di una concreta realizzazione, di portare il premio Flaiano a Teramo, in una felice e moderna sintesi di prestigiose esperienze culturali e di antiche storie civiche.

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