Secondo l'esposto l’area sarebbe stata selezionata senza eseguire verifiche approfondite sul campo
La ricollocazione della frazione di Ponzano, evacuata nel 2017 a seguito di una frana, è al centro di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Teramo. L’atto, depositato da un cittadino, solleva dubbi sulla sicurezza del terreno individuato per il progetto, situato nella frazione di Sant’Eurosia, e denuncia la mancanza di indagini geotecniche dirette. Una questione che, se verificata, porrebbe seri interrogativi sulla validità delle valutazioni tecniche e sulla trasparenza del processo.
La cosa più rilevante, secondo quanto riportato nell’esposto, è che l’area sarebbe stata selezionata senza eseguire verifiche approfondite sul campo, basandosi invece su documentazione pregressa e rilievi forniti dal proprietario del terreno. Questo approccio, definito insufficiente nell'esposto, non garantirebbe il livello di sicurezza richiesto per un intervento urbanistico destinato ad accogliere una comunità sfollata, soprattutto considerando che nel 2017 era stato stabilito che l’area individuata dovesse essere sicura dal punto di vista idrogeologico e sismico.
Anche la relazione tecnica del progetto a firma del Comune di Civitella del Tronto sembra confermare indirettamente questa carenza. Pur dichiarando che "l'area non è interessata da dissesti in atto e/o potenziali, come risulta anche dall'analisi del Piano per l'Assetto Idrogeologico (PAI)", la relazione si fonda principalmente su "indagini pregresse realizzate nell’intorno significativo" e sugli studi di microzonazione sismica comunale, senza menzionare indagini recenti e specifiche sul terreno.
A sostegno delle sue preoccupazioni, il cittadino ha presentato una relazione geologica indipendente, realizzata quindi in loco attraverso delle vere e proprie indagini, che metterebbe in evidenza significative criticità. Tra queste, la presenza di due superfici di scivolamento del terreno, una superficiale e una più profonda, e una notevole circolazione idrica sotterranea. Inoltre, i rilevamenti satellitari effettuati tra il 2018 e il 2022 avrebbero registrato movimenti significativi del suolo, con abbassamenti fino a 20 millimetri. Dati che sembrerebbero suggerire che l’area potrebbe essere soggetta a fenomeni franosi attivi.
Il cittadino ha deciso di rivolgersi alla procura «non avendo ricevuto risposte dal Comune» ci ha detto. Intanto, i lavori di urbanizzazione sono già iniziati ma gli interrogativi su una questione così delicata restano, soprattutto uno: cosa farà la Procura?