Un fronte politico compatto si mobilita contro il piano del Governo: difesa delle istituzioni e del territorio
L’Abruzzo potrebbe perdere la sua sede della Corte dei Conti, con il Governo che sta considerando un piano di accorpamento delle sedi in macro-aree. Napoli sarebbe la destinazione designata per la macro-area del Sud, una prospettiva che ha innescato una mobilitazione politica trasversale. Esponenti di centrodestra e centrosinistra si sono schierati per difendere la presenza della Corte dei Conti a L’Aquila.
Il centrodestra regionale, con il presidente Marco Marsilio e i capigruppo, ha presentato una risoluzione per bloccare l’accorpamento, sottolineando l’importanza della sede per il controllo legale del territorio. Massimo Verrecchia di Fratelli d’Italia ha dichiarato che il governo regionale sta lavorando attivamente per trovare soluzioni alternative.
Dall’altra parte, il Partito Democratico ha accusato il governo centrale di sottrarre un presidio fondamentale all'Abruzzo. Silvio Paolucci e Daniele Marinelli hanno annunciato una risoluzione parallela, definendo il trasferimento un grave danno per la regione, un colpo sferrato dalla maggioranza politica nazionale. Il PD denuncia anche la mancanza di dialogo con le istituzioni locali e il mondo della giustizia.
Anche l’Ali Abruzzo, per voce di Enzo Di Natale, si è unita alla protesta, chiedendo un dibattito più ampio sulla strategia regionale. L’obiettivo è fermare il declino istituzionale della regione, già percepito da tempo.
La possibilità di un trasferimento dei giudici e del personale amministrativo a Napoli, distante circa 300 chilometri, viene considerata inaccettabile da tutti i fronti politici, che chiedono al governo regionale di agire rapidamente per fermare il progetto prima che diventi legge.