Chi ha appiccato il fuoco? Chi le ha fornito la droga? Erano in gruppo? Dove è morta Fabiana?
Sono ancora molte le domande senza risposta intorno al giallo di Fabiana Piccioni, a distanza di dieci giorni dal tragico ritrovamento del corpo semi carbonizzato in via Cavoni, a Giulianova. L'autopsia sulla 46enne ha svelato la morte a causa di un mix letale di droghe, in particolare cocaina e oppiacei ma non è sufficiente a spiegare perché Fabiana sia stata ritrovata senza vestiti, carbonizzata nelle parti intime, né dove siano i suoi effetti personali e soprattutto chi l'abbia condotta in quel posto tentando di disfarsi del cadavere e chi le abbia fornito la droga.
Fabiana era scomparsa il 2 gennaio dopo essersi allontanata da casa in bicicletta. Quel pomeriggio aveva inviato un messaggio ai genitori, annunciando il suo ritorno, ma da allora non è più stata vista. La sua bicicletta, i suoi vestiti, la sua borsa e il suo telefono non sono stati ancora ritrovati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Teramo, puntano a ricostruire gli ultimi movimenti di vita di Fabiana grazie all’analisi dei tabulati telefonici e alle telecamere di sorveglianza della zona.
Il punto in cui è stato trovato il corpo, un'area isolata spesso utilizzata come discarica, farebbe supporre che Fabiana sia stata trasportata lì dopo il decesso. Nei suoi polmoni non sono state trovate tracce di fumo, quindi il fuoco è stato appiccato dopo la morte. La dinamica è ancora poco chiara: è stata una sola persona? È stato un gruppo? Tutto ciò che si può fare è attendere che le indagini facciano il loro corso partendo, in particolare, dagli attesi risultati della scientifica sui campioni di DNA per iniziare a identificare eventuali sospetti.