"Necessario risolvere sovraffollamento detenuti e sottorganico dipendenti"
Sulla questione del carcere di Castrogno, piegato dal sovraffollamento dei detenuti (presenti oltre il doppio della capienza della struttura) e dal sottorganico degli agenti di polizia penitenziaria, si esprime anche il consigliere regionale Giovanni Cavallari che chiede al Presidente Marco Marsilio di fare da tramite con il governo Meloni per risolvere la situazione.
La nota:
"La situazione nelle carceri italiane ed in particolare in quelle abruzzesi è sempre più insostenibile. Sovraffollamento, carenza di personale, condizioni igienico-sanitarie precarie e un’insufficiente attenzione al reinserimento sociale dei detenuti sono problematiche che richiedono interventi immediati e strutturali che questo governo disattende ancora una volta.
Una questione sulla quale ultimamente è tornato anche il Comune di Teramo, che ha scritto ancora una volta al Ministro Nordio, finora sordo ad ogni sollecitazione, per chiedere azioni risolutive, ricordando anche le parole del Presidente Mattarella che, nel suo discorso di fine anno, ha richiamato tutti al rispetto dei diritti e della dignità della persona, con espresso riferimento alle condizioni dei detenuti. Detenuti che "devono poter respirare un'aria diversa da quella che li ha condotti all’ illegalità e al crimine".
I dati più recenti rivelano che il numero dei detenuti supera ampiamente la capienza regolamentare degli istituti penitenziari: una situazione che ne compromette i diritti fondamentali e che rende impossibile il lavoro del personale penitenziario che va in controtendenza con quanto fu annunciato dal Ministro della Giustizia; di fatto, non solo non si andrebbero a colmare le carenze d’organico ma addirittura si andrebbe ulteriormente a peggiorare lo scarso numero di agenti penitenziari in servizio nelle strutture di Teramo e Sulmona, oltre che in quelle delle altre Province. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte richiamato l’Italia per le violazioni legate al trattamento dei detenuti, sottolineando la necessità di riforme urgenti.
La crisi nelle carceri non è solo una questione di rispetto dei diritti umani, ma anche un problema sociale e di sicurezza. Un sistema penitenziario incapace di garantire percorsi di rieducazione e reinserimento favorisce recidive e alimenta un circolo vizioso che grava sull’intera società.
Sono dunque necessari interventi concreti e non più procastinabili:
1. Riduzione del sovraffollamento attraverso misure alternative alla detenzione, come i lavori socialmente utili e gli arresti domiciliari per reati minori.
2. Aumento delle risorse per il miglioramento delle infrastrutture e delle condizioni di vita nelle carceri.
3. Potenziamento del personale penitenziario, garantendo formazione adeguata e supporto psicologico.
4. Investimenti nei programmi di rieducazione e di reinserimento sociale per i detenuti.
5. Istituzione di un monitoraggio continuo e trasparente delle condizioni carcerarie da parte di enti indipendenti.
Facciamo appello al Presidente Giorgia Meloni per il tramite di Marco Marsilio affinché venga affrontata con determinazione questa emergenza con la giusta attenzione e interesseremo di tutte le questioni sul tavolo il Garante dei detenuti.
Garantire dignità e diritti ai carcerati non è solo un obbligo legale, ma un passo necessario per costruire una società più giusta e sicura".