L'uomo, scomparso da Spoltore, è stato visto l'ultima volta il 7 dicembre
"Vogliamo essere chiari: noi vogliamo bene alla nostra gente, non facciamo del male a chi amiamo". Così si è espresso Romolo, cugino di Rudy Cavazza (soprannominato Manolo), l'ex giostraio di 54 anni scomparso misteriosamente il 7 dicembre. L'appello è stato lanciato durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" condotta da Federica Sciarelli su Rai3. Rudy è scomparso da Spoltore, dove era arrivato il 5 dicembre da Roma insieme a Romolo e un altro cugino, Claudio.
Il servizio, andato in onda il 15 gennaio, ha raccolto le testimonianze di diversi familiari, tra cui una delle figlie di Rudy, Desideria, e la presidente regionale dell'associazione Penelope, Alessia Natali. L’avvocato Katia Ferri ha depositato una denuncia per fare luce su quanto accaduto, temendo il peggio.
Numerosi dubbi circondano la scomparsa. Uno dei parenti che dormiva con lui ha raccontato che Rudy è uscito dalla roulotte tra le 5:30 e le 6 del mattino, lasciando scarpe e calzini all'esterno. Prima di sparire, ha inviato un messaggio alla figlia dicendo che non sapeva quando sarebbe tornato a Roma, poiché aspettava il pagamento di un lavoro. Tuttavia, secondo Romolo, quel lavoro non sarebbe mai esistito: l'intento del viaggio era semplicemente trascorrere qualche ora di svago. Il viaggio di ritorno a Roma è stato anticipato da Claudio per un'emergenza familiare.
La giornalista ha visitato la roulotte dove Rudy avrebbe dormito e ha trovato le sue scarpe e i calzini. I familiari contestano la tesi degli inquirenti secondo cui Rudy non sarebbe mai stato lì, suggerendo che potrebbe aver indossato un altro paio di scarpe da lavoro.
Desideria, in preda alla disperazione, ha descritto il padre come un "papà meraviglioso". La famiglia vive un incubo, girando invano per Pescara alla ricerca di Rudy. L'associazione Penelope si è unita alla loro causa, ricordando che Rudy aveva inviato un messaggio alla figlia per ricordarle di comprare le medicine per la sciatica. L’avvocato Ferri ha ribadito che la famiglia non accusa nessuno, ma vuole scoprire cosa sia successo.
L'appello finale è di Desideria: "Vogliamo che papà torni a casa. Se qualcuno sa qualcosa, contatti noi o la redazione. È un mese che viviamo nel buio. Non dormiamo più, ogni chiamata ci fa temere il peggio. Lo stiamo aspettando".