Quando inizieremo a fare la differenza? Quando avremo un dormitorio pubblico?
La storia è ridondante ma è anche vero che se si passeggia per il centro storico cittadino (qui siamo a piazza Martiri Pennesi) e ci si imbatte in un giaciglio preparato per accogliere qualcuno durante la gelida notte, è difficile fare finta di niente anche se è ormai fatto di cronaca quotidiano.
La foto che ci è stata mandata da un passante è solo l'ennesima di una situazione di emergenza che necessita di un intervento immediato. Non sappiamo se chi dorme lì è un teramano che ha perso la casa, non sappiamo se viene da un'altra provincia o da un'altra regione, non sappiamo se si tratta di un altro caso di stranieri che attendono i documenti dalla questura e invece di occupare il liceo Einstein di viale Bovio hanno deciso di accamparsi in piazza Martiri, o se è qualcuno che si è riversato lì dopo lo sgombero del sottopasso di piazza Garibaldi. Sappiamo solo che le pagine di cronaca sono sature di questi racconti: Teramo non ha un dormitorio pubblico, non ha un centro di accoglienza e siamo ancora molto lontani dal realizzare qualunque tipo di struttura che possa essere assimilabile a qualcosa del genere.
Quando saremo pronti? Quando inizieremo a fare la differenza?