La richiesta di referendum depositata il 12 dicembre con oltre 5200 firme è stata dichiarata improcedibile
L'iter per il referendum sull’accorpamento della Provincia di Isernia all’Abruzzo subisce uno stop. La Provincia, tramite una nota ufficiale, ha comunicato al Comitato promotore che manca la “proposta deliberativa”, considerata un presupposto imprescindibile per procedere con l’istruttoria. Di conseguenza, la richiesta di referendum depositata lo scorso 12 dicembre con oltre 5.200 firme è stata dichiarata "improcedibile".
Il presidente del Comitato, Antonio Libero Bucci, contesta duramente il contenuto della nota, definendolo “non condivisibile” e lamentando la mancanza di chiarezza sul carattere interlocutorio o conclusivo del documento. “Non è chiaro – afferma Bucci – se la nota rappresenti un ostacolo burocratico o politico all’esercizio dei diritti costituzionali e statutari dei firmatari”. Bucci ribadisce che il contenuto della proposta referendaria era chiaramente espresso in tutti gli atti prodotti dal Comitato e nei documenti protocollati. “Il Comitato non può sostituirsi all’Ente Provincia nel processo deliberativo, non essendo un organo politico”, aggiunge.
In risposta allo stop, il Comitato ha presentato una richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali irregolarità e preannuncia possibili azioni legali e iniziative di mobilitazione. “Se la Provincia intende liquidare così la richiesta di 5.236 cittadini, il Comitato non resterà a guardare – avverte Bucci –. Non permetteremo un altro sfregio ai diritti costituzionali come avvenne nel 1963”.
Intanto, il presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, ha convocato per oggi, 14 gennaio, un incontro con i rappresentanti del Comitato civico. La riunione, fissata per le 16:30, sarà un’occasione per fare chiarezza sulle contestazioni e discutere l’impasse burocratico che ha bloccato l’iter referendario.