Confagricoltura L’Aquila critica duramente il sistema di assegnazione del carburante agricolo agevolato
Il programma Uma, introdotto nel 2024 per semplificare l’assegnazione del carburante agricolo agevolato, si è rivelato un disastro. Durante una riunione infuocata nella sede di Confagricoltura L’Aquila, che ha visto la partecipazione di imprenditori agricoli rappresentanti l’intera provincia, è emersa una forte indignazione per l’inefficacia del sistema Uma, gestito dalla società Abaco. I partecipanti hanno espresso unanimemente l’intenzione di intraprendere azioni legali contro il fornitore, richiedendo interventi urgenti per risolvere una situazione che ha lasciato migliaia di aziende senza risorse essenziali in un anno già difficile.
Gli operatori agricoli segnalano “problemi tecnici, ritardi cronici e gravi inefficienze che hanno paralizzato molte aziende. A gennaio 2024, nessuna assegnazione di carburante era stata completata, un fatto mai verificatosi negli ultimi 25 anni”.
La situazione è stata aggravata da ritardi nei pagamenti e dall’inadeguatezza del sistema informatico, costringendo le aziende a utilizzare gasolio industriale a costi insostenibili. La Regione, nel tentativo di limitare i danni, ha aumentato l'acconto al 95% e promesso la disponibilità della procedura di saldo entro settembre. Tuttavia, la funzione è stata attivata solo a novembre, e i malfunzionamenti hanno impedito ai fornitori di operare regolarmente.
Gli agricoltori, nuovamente costretti a ricorrere a gasolio industriale a prezzi proibitivi, hanno visto peggiorare ulteriormente i loro bilanci. Oggi, a pochi giorni dall’inizio del 2025, la situazione resta critica: oltre 16 mila saldi regionali sono ancora in sospeso e il sistema Uma continua a essere inadeguato rispetto agli standard richiesti. Molti imprenditori temono di dover restituire il carburante non utilizzato del 2024, un peso finanziario e burocratico insostenibile. Confagricoltura L’Aquila, pur non avendo ancora avviato azioni legali, minaccia di farlo se non verranno adottate misure immediate per risolvere queste gravi inefficienze. Gli imprenditori agricoli, con il sostegno dell’associazione, chiedono con forza la rescissione del contratto con Abaco, che sta bloccando non solo le loro attività, ma l’intera regione Abruzzo, impedendo una gestione trasparente ed efficiente del carburante agevolato.
“Non possiamo più accettare che l’agricoltura abruzzese debba pagare il prezzo di una gestione incompetente e di sistemi che crollano proprio quando servono di più – ha dichiarato il presidente Fabrizio Lobene – Chiediamo un intervento immediato della Regione per garantire che situazioni simili non si ripetano mai più”.