430 detenuti a fronte di una capienza di 255 e personale diminuito del 25%
Grave situazione di sovraffollamento e carenza di personale alla Casa Circondariale di Teramo. Le sigle sindacali SAPPe, OSAPP e USPP hanno inviato una lettera urgente al Provveditore regionale per denunciare le criticità operative e gestionali dell’istituto, che ospita 430 detenuti a fronte di una capienza progettuale di 255, con un incremento dell’80% rispetto alla capacità prevista.
Nonostante l’aumento della popolazione detenuta, il personale di Polizia Penitenziaria è diminuito del 25%, con 54 agenti in meno rispetto all’organico necessario. Anche il monte ore straordinario è stato ridotto di circa 8.000 ore, complicando ulteriormente la gestione delle attività straordinarie, come traduzioni e piantonamenti. A peggiorare la situazione, il recente trasferimento dei detenuti del circuito di alta sicurezza ha lasciato inutilizzate costose infrastrutture, come le salette per le videoconferenze.
La situazione è ulteriormente aggravata dall’arrivo di detenuti con gravi precedenti disciplinari, trasferiti poco prima delle festività natalizie. Dal 20 dicembre ad oggi si sono verificati ben 190 eventi critici, con 90 procedimenti disciplinari e penali. Otto agenti sono stati aggrediti e numerosi detenuti hanno subito violenze da parte di altri reclusi.
I sindacati denunciano un sovraccarico insostenibile per il personale, costretto a turni straordinari di oltre nove ore consecutive, richiamato spesso dai giorni di riposo e ferie per far fronte alle emergenze. La situazione, definita “disastrosa”, è stata aggravata dalla decisione di utilizzare Teramo come istituto di “decongestionamento” per le carceri romane, trasformandolo in un “ricettacolo di soggetti violenti e ingestibili”.
Le richieste avanzate dai sindacati includono il blocco delle nuove assegnazioni per almeno tre mesi, lo sfollamento immediato di 20 detenuti e l’assegnazione di almeno 40 nuovi agenti dalla prossima graduatoria del 184° corso. Le sigle sindacali invitano inoltre il Provveditore e le autorità competenti a visitare l’istituto per comprendere l’urgenza della situazione.
“Il carcere di Teramo – si legge nella nota – è stato sacrificato per risolvere i problemi di altri istituti, ma la realtà attuale è insostenibile. È necessario intervenire immediatamente per garantire la sicurezza, la dignità professionale del personale e il rispetto dei diritti costituzionali”.