Dopo l’evento pacifico, un gruppo viola il divieto di accesso a piazza Martiri
La questura sta conducendo indagini sul corteo a sostegno del popolo palestinese, contro le guerre e il decreto sicurezza, tenutosi a Teramo il 28 dicembre scorso. La manifestazione ha coinvolto centinaia di persone e si è svolta pacificamente, ma accertamenti e avvisi di garanzia sono scattati per quanto avvenuto successivamente. Alcuni partecipanti hanno raggiunto piazza Martiri della Libertà, area vietata dalle autorità, sventolando bandiere, accendendo fumogeni e utilizzando megafoni per promuovere dibattiti pubblici sulla pace. Questo fuori programma, monitorato dalle forze dell'ordine, ha portato all'informazione della magistratura e all'avvio di accertamenti, data la violazione delle disposizioni imposte sul percorso del corteo.
Nelle ultime ore sono stati notificati diversi avvisi di garanzia a partecipanti e organizzatori per la presunta organizzazione di una manifestazione non autorizzata, in violazione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Gli indagati sarebbero circa una decina.
Il Campetto Occupato, uno dei promotori dell’evento, ha criticato sui social il divieto di accesso a piazza Martiri: «Abbiamo deciso di infrangere quell’assurdo divieto con la nostra presenza, le nostre voci e i temi che portiamo avanti. In quell’atto di disobbedienza abbiamo visto molti sorrisi. Era giusto che, accanto al normale passeggio e agli acquisti natalizi, si parlasse anche di tragedie come il genocidio, gli ospedali bombardati e i bambini che muoiono di freddo nei campi profughi. Nel condividere queste tematiche, molte persone si sono fermate ad ascoltarci, nonostante le autorità non lo volessero».