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ico title sx Sanità in Abruzzo. Pepe: "Senza accordo integrativo impossibile garantire medici di base" ico title dx

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Il consigliere regionale PD critica la giunta Marsilio e propone soluzioni per superare la problematica

La crisi della sanità territoriale in Abruzzo si aggrava: oltre 60mila cittadini sono senza medico di base, un dato che il consigliere regionale Dino Pepe (PD) definisce "inaccettabile". Pepe punta il dito contro l’immobilismo della giunta Marsilio, accusata di non aver mai predisposto un Accordo integrativo regionale di medicina generale, strumento adottato dalla maggior parte delle altre Regioni per affrontare simili emergenze. Nel suo intervento, Pepe avanza proposte concrete per colmare le lacune del sistema sanitario regionale, tra cui il potenziamento delle Case di Comunità e il miglioramento della diagnostica territoriale, con l’obiettivo di offrire ai cittadini abruzzesi un’assistenza sanitaria adeguata e moderna.

La nota completa a firma Dino Pepe:

“Da alcuni giorni si discute nuovamente degli oltre 60mila cittadini abruzzesi senza medico di famiglia.
A Marzo 2023 ho depositato e portato in discussione una Risoluzione che accoglieva una richiesta fondamentale dei medici di base, per alzare, come prevede e consente il sistema legislativo, il numero di mutuati per ogni singolo medico, nelle realtà del nostro territorio in cui sono attive le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP)”.
Negli anni, diverse soluzioni sono state più volte avanzate dai medici di base per far fronte alle carenze assistenziali, tra le quali anche quella contenuta nella Risoluzione del 2023” scrive il Consigliere regionale Dino Pepe.
“C’è un punto cruciale in questa vicenda: la mancanza in Abruzzo di un *Accordo integrativo regionale di medicina generale* che più volte è stato portato all’attenzione dell’Assessore Verì, ma mai preso in seria considerazione dalla giunta Marsilio.
È utile sottolineare che la maggior parte delle Regioni italiane si è dotata negli anni di questo strumento, superando così le criticità che invece l’Abruzzo continua tristemente a vivere.
Per assicurare ai cittadini abruzzesi l’assistenza di un medico di base e ottemperare ad un diritto costituzionalmente garantito, il primo passo è procedere rapidamente alla stesura dell’Accordo integrativo regionale, sulla base di quanto è previsto dal vigente Accordo collettivo nazionale.
Dopo una prima ricognizione dei medici che già lavorano sul territorio, i quali potranno aderire al nuovo accordo, si potrà procedere ad una modulazione oraria che garantisca stabilità ai medici e piena assistenza alla popolazione” aggiunge il Consigliere PD.
“La ratio dell’Accordo integrativo regionale è certamente una efficiente copertura del territorio, ma anche, direi soprattutto,  il pieno coinvolgimento nei processi e percorsi di cura dei medici di base, in modo da ottenere tra le altre cose un’ottimizzazione dell’accesso alla diagnostica strumentale. La medicina che abbiamo oggi è molto più complessa rispetto a qualche decennio fa e non possiamo affrontare il problema della carenza semplicemente garantendo il “medico condotto”. Bisogna cambiare prospettiva, dotarsi di strumenti che rendano efficace e sinergico il sistema sanitario.
Al riguardo non posso non citare e riportare all’attenzione di tutti il tema delle Case di Comunità che dovrebbero rappresentare il fulcro della nuova rete assistenziale territoriale, ma che in Abruzzo, come ho avuto già modo di lamentare, la giunta Marsilio ha relegato a materia buona solo per i convegni” prosegue Pepe e conclude: “Pensare e mettere in campo una sanità efficiente,  combattendo con i fatti la tanto dannosa mobilità passiva, deve essere impegno prioritario di una giunta regionale che voglia il bene dell’Abruzzo. Ad oggi non abbiamo alcun riscontro da Marsilio che non riesce neppure ad aprire il Poliambulatorio di Cellino Attanasio pronto da anni”.

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