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ico title sx Sgomberato immobile abbandonato di Villa Tofo confiscato alla mafia: c'era una coppia ico title dx

Attualità
Cronaca

L'immobile doveva essere destinatario di un progetto sociale ma a oggi risulta fatiscente

VIDEO DELLA STRUTTURA

Il 6 settembre pubblicammo un articolo in cui ci chiedevamo che fine avesse fatto l'immobile di Villa Tofo, sequestrato alla mafia, aggiudicato dal comune di Teramo e che avrebbe dovuto essere destinatario di un progetto sociale, rimanendo invece ancora oggi una struttura fatiscente.

Questa mattina gli assessori competenti, insieme agli uffici del comune di Teramo, la Polizia Locale e il Vigile Ecologico sono intervenuti per lo sgombero di una coppia che aveva occupato la palazzina, vivendo in situazioni sanitarie disagiate e correndo pericoli proprio per la fatiscenza dei locali. Quando si deciderà la destinazione d'uso? 

A che serve sequestrare gli immobili alle mafie se poi non si ha la forza e la visione politica di poterli destinare a uso pubblico? Sono stati due i beni confiscati alla mafia e acquistati dal comune di Teramo circa tre o quattro anni fa. Un immobile - quello in questione - con un vastissimo terreno che si trova a Villa Tofo, precisamente sulla sp17 dopo Villa Falchini, un altro che si trova invece in via Molinari a Teramo. Mentre il secondo è stato destinatario del "Piano B", per diventare Casa della Legalità e dell'Ambiente secondo un patto di collaborazione stretto con numerose associazioni (Arci, Wwf, Mountain Wilderness e Guardie ambientali d'Italia per gestirlo con le finalità che le norme antimafia prevedono), l'immobile di Villa Tofo è rimasto una struttura fatiscente. Si tratta di una palazzina a tre piani con vasto terreno di oltre 5mila metri quadri annesso.

Nel 2021 il comune partecipò a un bando pnrr che avrebbe potuto permettere la realizzazione di una comunità in cui accogliere i minori allontanati dalle famiglie, che vivono quindi particolari condizioni. Un progetto ambizioso che tuttavia non ha avuto seguito perché il comune non si è aggiudicato il bando. Ma da allora? Da allora, e quindi per i successivi tre anni, la struttura è rimasta una cattedrale nel deserto, dimora ormai di stormi di piccioni che ci hanno accolto quando siamo andati a vedere lo stato dell'arte. 

È pur vero che, per le condizioni della struttura, non sarebbero sufficienti lavori esigui e quindi il reperimento dei fondi risulterebbe più che mai d'aiuto. Ma è anche vero che la città di Teramo ha bisogno di strutture da dedicare al sociale. Vogliamo ricordare le criticità della mancanza di un dormitorio pubblico? Vogliamo ricordare gli sgomberi nei sottopassi di piazza Garibaldi  oppure davanti al Liceo Einstein? Vogliamo ricordare che sono stati occupati gli spogliatoi delle squadre sportive nell'ex casa dello sport? Teramo ne ha bisogno e quelle strutture abbandonate e fatiscenti, confiscate alla criminalità organizzata che meriterebbero una rivincita, sono una sconfitta sociale.

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