L’Aquila cresce, Chieti soffre: la CNA chiede misure di sostegno
La crisi del settore automotive, pilastro dell’export abruzzese, si riflette in cifre allarmanti: nei primi nove mesi del 2024, il comparto ha subito un calo di 478 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Considerando l’arco temporale dal 2019 a oggi, la perdita complessiva ammonta a oltre 1 miliardo e 73 milioni di euro. Questo declino ha determinato una flessione del 16,8% per l’export regionale, un dato significativamente peggiore rispetto alla media nazionale del settore, che si attesta al -9,2%. Lo evidenzia un’analisi condotta per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, basata su dati Istat e Coeweb.
Il rallentamento dell’automotive, da sempre comparto di punta, sta trascinando al ribasso tutto il sistema delle esportazioni regionali, che registra un calo complessivo di 221 milioni di euro (-2,9%), contro un decremento nazionale più contenuto (-0,7%). “Questo risultato è nettamente peggiore rispetto al primo semestre del 2024,” osserva Ronci. Nonostante ciò, ci sono segnali positivi provenienti da settori come il farmaceutico, che registra un incremento di 225 milioni di euro (+23,9%), molto al di sopra della media nazionale (+5,8%).
Anche altri comparti come tessile e abbigliamento (+13,7%), prodotti metallici (+7,6%) e alimentari (+10,5%) offrono una boccata d’ossigeno. In particolare, i successi dell’alimentare sono trainati da prodotti simbolo come pasta, olio e vino, che posizionano l’Abruzzo ai vertici delle classifiche italiane: primo posto per l’olio, terzo per il vino e quarto per la pasta.
L’andamento provinciale riflette queste dinamiche: L’Aquila, grazie al farmaceutico, segna un incremento di 251 milioni, seguita da Pescara (+58 milioni). In territorio negativo troviamo invece Teramo (-191 milioni) e soprattutto Chieti, penalizzata dalla crisi dell’automotive (-339 milioni).
“La crisi dell’automotive preoccupa profondamente il mondo delle piccole e micro imprese che dipendono da questo settore per la loro sopravvivenza,” dichiara il direttore regionale della Cna Abruzzo, Silvio Calice. “Allo stesso tempo, i risultati positivi di settori come alimentari e tessile-abbigliamento, legati a marchi regionali, rappresentano un’opportunità che deve spingere la Regione a promuovere e sostenere la loro competitività sui mercati internazionali”.