L'inchiesta è partita a Milano, coinvolti anche altri docenti
Corruzione e falsità ideologica: queste le accuse mosse dalla Procura di Milano nell’inchiesta che ha coinvolto tre docenti del prestigioso Conservatorio Giuseppe Verdi. Tra i sospesi figura anche Sandra Buongrazio, nota docente di canto originaria di Teramo. Il giudice per le indagini preliminari, Alessandra Di Fazio, ha disposto la sospensione dall’insegnamento per un anno, a seguito delle indagini che ipotizzano irregolarità legate alle procedure di ammissione degli studenti.
Secondo l’accusa, i tre docenti avrebbero impartito lezioni private a pagamento ad alcuni studenti di nazionalità cinese, i quali avrebbero poi sostenuto e superato gli esami di ammissione ai corsi di canto presso il Conservatorio dove gli stessi insegnanti facevano parte delle commissioni esaminatrici. In particolare, emergerebbero almeno tre episodi documentati negli atti della Procura in cui studenti, raccomandati o segnalati da insegnanti connazionali, avrebbero ottenuto l’accesso ai corsi con modalità non trasparenti.
Insieme a Sandra Buongrazio, risultano coinvolti anche i docenti Maria Mastino e Michele Porcelli, mentre per un quarto docente, Giovanni Pozzi, la Procura aveva avanzato la richiesta degli arresti domiciliari. Tuttavia, l’interrogatorio preventivo reso dalla Buongrazio, obbligatorio dopo l’entrata in vigore della riforma Nordio, ha portato alla decisione di applicare la sospensione dall’attività professionale anziché misure più restrittive.
L’avvocato difensore di Sandra Buongrazio, Luca Di Edoardo, ha dichiarato: «La mia assistita, durante l’interrogatorio, ha fornito ogni chiarimento utile per dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati». Lo stesso legale ha anticipato che non è escluso un ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare.
L’indagine della Procura di Milano ha preso il via dopo una segnalazione interna da parte dei vertici del Conservatorio Verdi, successiva alla denuncia di un’allieva cinese. Le accuse restano da provare e saranno chiarite nei prossimi sviluppi giudiziari.