Senza modifiche al decreto Taglia crediti e adeguamenti normativi, possibile stallo nei cantieri
Il processo di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2016 rischia di subire una grave battuta d’arresto, vanificando i recenti progressi che hanno avuto un impatto positivo sull’economia e sull’occupazione in Abruzzo. A lanciare l’allarme è Enrico Ricci, presidente di Ance Abruzzo.
“Se non verrà modificato il decreto Taglia crediti e non saranno adeguati i costi parametrici – spiega Ricci – dal primo gennaio 2025 tutti i nuovi progetti depositati non potranno più usufruire del Superbonus 110%. È necessario un intervento normativo che consenta almeno a chi presenta i progetti entro il 2024 di continuare a beneficiare degli incentivi fiscali tramite cessione del credito o sconto in fattura, fino alla conclusione dei lavori, anche oltre il 2025”.
L’Ance Abruzzo, che ha richiesto un incontro con il presidente della Regione e vice commissario alla ricostruzione Marco Marsilio, sottolinea la mancanza di aggiornamenti sui provvedimenti necessari per garantire il supporto fiscale ai progetti depositati entro fine anno. Ricci evidenzia che ci sono ancora circa 60 milioni di euro disponibili nel plafond stanziato, ma questi rischiano di rimanere inutilizzati a causa dell’attuale incertezza normativa.
“Questo scenario è paradossale – aggiunge Ricci – soprattutto considerando la scadenza fissata al 2025 per l’utilizzo del Superbonus e la possibilità di cumulare le risorse tra contributo parametrico e accollo. Pur apprezzando il lavoro del Commissario alla ricostruzione Centro-Italia, Guido Castelli, lo stato di incertezza sta creando gravi difficoltà contrattuali per imprese e committenti, e complica la pianificazione di nuovi cantieri".
Ance Abruzzo chiede quindi interventi immediati per evitare un blocco dei lavori e salvaguardare il processo di ricostruzione che è cruciale per la ripresa economica e sociale delle aree colpite dal terremoto.