La Gilda dell’Aquila: “Depennamenti e rigetti dei titoli rischiano di compromettere l’anno scolastico”
Oltre 500 docenti di sostegno, impiegati in vari ordini e gradi delle scuole abruzzesi, rischiano di perdere i loro contratti di supplenza. La causa è il rigetto, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, delle richieste di riconoscimento in Italia dei titoli professionali conseguiti all’estero. A denunciare la situazione è l’avvocato Salvatore Braghini, rappresentante della Gilda provinciale dell’Aquila.
“Molti docenti stanno ricevendo in questi giorni notifiche di rigetto via email, in seguito ai preavvisi già comunicati nelle scorse settimane o mesi”, spiega Braghini. Per i titoli ottenuti in Spagna, il Ministero sostiene che i percorsi formativi seguiti non siano equiparabili a quelli italiani, in quanto privi dell’abilitazione specifica per il sostegno scolastico e non paragonabili al Tirocinio Formativo Attivo (TFA), che in Italia prevede rigorose selezioni.
I docenti coinvolti, molti dei quali hanno firmato contratti di supplenza annuali, al 30 giugno o al 31 agosto 2025, rischiano ora la risoluzione del rapporto di lavoro. I contratti erano stati sottoscritti con una clausola risolutiva espressa, legata all’esito dell’iter di riconoscimento del titolo. “Formalmente – osserva Braghini – il depennamento dalle graduatorie di prima fascia delle GPS è corretto. Tuttavia, il Tar Lazio sta accogliendo numerosi ricorsi d’urgenza, sospendendo l’efficacia dei rigetti e imponendo il reintegro dei docenti”.
La Sezione Quarta Bis del Tar Lazio ha stabilito che il Ministero deve valutare i percorsi formativi esteri e le esperienze professionali dei docenti in modo rigoroso, rispettando i principi del diritto europeo. Dove necessario, si dovrebbero prevedere misure compensative per colmare eventuali lacune nei percorsi formativi, anziché negare il riconoscimento tout court.
L’avvocato Braghini ha lanciato un appello all’Ufficio Scolastico Regionale d’Abruzzo e agli uffici provinciali affinché sospendano i depennamenti dalle graduatorie e le risoluzioni contrattuali. “Proseguire con tali provvedimenti – avverte – rischia di causare forti disagi alle scuole e agli studenti con disabilità, privati del loro insegnante di sostegno a metà anno scolastico. Questo potrebbe generare un danno psicologico ed educativo agli alunni più fragili e alle loro famiglie”.
Il presidente della Sezione Quarta Bis del Tar Lazio, Pierina Biancofiore, ha già emesso decreti monocratici per sospendere d’urgenza i rigetti ministeriali, riconoscendo il grave pregiudizio che queste decisioni comportano. Inoltre, un’altra sezione del Tar Lazio ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea alcune questioni interpretative sulla normativa comunitaria, per chiarire se i titoli professionali acquisiti in UE debbano essere riconosciuti anche quando non abilitano alla stessa professione nello Stato d’origine.