Era già stata arrestata per lo stesso motivo: condannata a otto mesi di reclusione
Una donna residente nella provincia di Teramo, per l’ennesima volta, ha tentato di consegnare al marito detenuto della droga in occasione del colloquio. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria per voce del segretario Giuseppe Pallini. “La signora era stata già arrestata tempo addietro per lo stesso motivo. La donna aveva nascosto circa cento grammi di hashish nelle parti intime ma non è sfuggito ai controlli da parte del personale addetto ai colloqui”, prosegue il sindacalista. “Dopo le attività di rito, è stata posta agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria teramana. Ieri si è svolto il processo per direttissima con una condanna ad otto mesi. Il SAPPE si congratula con il personale e sollecita la direzione per un riconoscimento premiale per la professionalità dimostrata, ancora una volta”, conclude Pallini.
“Il SAPPE esprime piena soddisfazione per l’arresto: nonostante il personale in servizio presso il penitenziario di Teramo è sotto organico, ha intensificato la propria attività di intelligence; quindi, è doveroso un ringraziamento a tutte le unità in servizio presso le varie unità operative per il sacrificio quotidiano al servizio della Nazione”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “È oramai continua l'azione di contrasto per l'introduzione, la detenzione e l'uso di telefoni cellulari e droga in carcere che vede quotidianamente impegnati gli uomini e le donne del Corpo di Polizia penitenziaria".