Tasso di disoccupazione regionale scende sotto il 9%, tra i migliori trend in Italia
In Italia, tra il 2022 e il 2024, gli occupati sono aumentati di 828.000 unità, raggiungendo i 23.927.000 (+3,6%). In Abruzzo la crescita è stata persino più marcata: i lavoratori sono passati da 482.800 a 502.000 (+18.400, pari a +3,8%). Parallelamente, il tasso di disoccupazione regionale è sceso dal 9,4% all’8,6%, mentre in Italia si è ridotto dall’8,1% al 6,9%.
L’analisi, condotta dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre su dati Istat, evidenzia un incremento significativo di contratti a tempo indeterminato (+937.000), con una diminuzione di quelli a termine (-266.000). Questo ha reso il mercato del lavoro più stabile, con il tasso di occupazione salito al 62,5% e la disoccupazione giovanile scesa al 17,7% (-5 punti).
Anche in Abruzzo il trend è confermato, sebbene si inserisca in un quadro di crescita occupazionale nazionale che ha visto protagoniste soprattutto le donne (49,6% dei nuovi posti di lavoro) e i lavoratori over 50 (+710.000). Tuttavia, la CGIA sottolinea come questi risultati non abbiano avuto un impatto significativo sulla produttività, rimasta stagnante in settori come il terziario.
Un altro tema cruciale è l’impennata della cassa integrazione nel 2024, che potrebbe essere un segnale d’allarme per il mercato del lavoro, specie al Nord. Secondo la CGIA, per consolidare i risultati occupazionali, è essenziale investire rapidamente i fondi del PNRR, che potrebbero dare una spinta decisiva anche a regioni come l’Abruzzo.
I dati regionali, elaborati da Prometeia, confermano il trend positivo, pur presentando variazioni rispetto ai numeri nazionali dell’Istat. In sintesi, l’Abruzzo si distingue per un miglioramento sopra la media, ma la sfida rimane garantire una crescita stabile e sostenibile per il futuro.