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ico title sx Delfico. Ecco l'attesa superperizia, pagata e commissionata per non dire nulla ico title dx

Attualità
Cronaca

Un incarico insufficiente quello conferito ai tre eccellenti esperti per chiedere il dissequestro

Eravamo tutti in attesa della super perizia del pool di tecnici composto dagli ingegneri Franco Braga, Stefania Arangio e Massimo Celli, su cui si sarebbe dovuta fondare la richiesta di dissequestro da presentare al pm. Un documento di una tale importanza, probabilmente, avrebbe dovuto essere redatto nei giusti tempi, con le giuste ispezioni, con i giusti soldi. Un documento con cui andare in all in nella partita per il dissequestro non poteva sicuramente essere realizzato senza che portasse a una considerazione definitiva: sì è sicuro, no non è sicuro. E invece non è così. La relazione è stata inutile, non per il lavoro certosino svolto dai professionisti ma per il mandato che gli è stato conferito.

Nelle ultime quattro settimane i tre tecnici incaricati hanno svolto indagini diagnostiche per capire la resistenza dei materiali e di alcune porzioni della struttura, senza alcun calcolo strutturale nè studi approfonditi. Ripetiamo, come da mandato conferito dalla provincia. Lo hanno fatto confrontando la verosimiglianza di quanto rilevato dalla famosa relazione dell’ingegnere che fu incaricato nel 2019 (su cui si è basato il sequestro), con quanto da loro oggi riscontrato. Perché hanno seguito questo parametro? Perché al pool di tecnici non è stato fornito un modello di calcolo, né è stato dato mandato di produrne uno. Il mandato ricevuto impone valutazioni in merito alla staticità dell’edificio utilizzando esclusivamente la documentazione disponibile (quella del 2019), eventualmente arricchita di ulteriori esami visivi e indagini locali. 
A conclusione dei controlli i tre esperti hanno rilevato molte differenze tra stato dei luoghi (oggi) ed elaborati (2019). E proprio queste differenze fanno sì che la relazione del 2019 dell’ingegnere non sia risultata così verosimile da fungere da riferimento per valutare oggi la sicurezza della costruzione per carichi non sismici. Ma se l’incarico si basa sulla valutazione e il confronto di quella relazione del 2019 rispetto a oggi, e se proprio quella relazione presa come termine di paragone non è verosimile, che si fa? In base a cosa si procede? In base a nulla, perché per quanto già scritto, i tre tecnici non hanno ricevuto nessun modello di calcolo e hanno potuto basare il raffronto solo su quella documentazione. E quindi?
Il lavoro così non può fornire chissà quali risposte, né tantomeno può essere utilizzato per una richiesta di dissequestro. Le attività sono state svolte con grande urgenza e, per contenere i tempi, sono state ridotte al minimo indispensabile, tanto che i tecnici concludono chiedendo un significativo ampliamento delle indagini. 
Per una superperizia è stato conferito un incarico insufficiente. Il dissequestro è sempre più lontano. Perché? 
Forse perché più indagini si fanno più si alza il livello di sicurezza dell’edificio? Forse per andare avanti con i musp? Paghereste un medico specialista solo per sentirvi dire di fare le analisi del sangue? No? Eppure l’abbiamo fatto.

 

ns

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