L'ingresso della scuola, nonostante il freddo, ospita ancora i migranti che non hanno un posso in cui dormire
In una città in cui si finge di non vedere, in cui si scrivono comunicati per dire che non esiste il problema se c'è qualcuno che dorme con una coperta davanti all'ingresso di una scuola perché tanto è di passaggio e deve solo aspettare i documenti, in cui si ignora che c'è qualcuno che ormai in questi stalli ha fissa dimora e che si reca alla villa comunale per lavarsi nelle fontanelle; in una città in cui non c'è un dormitorio pubblico e in cui si pensa che transennare le zone e pubblicarne le foto possa impedire a persone immigrate senza sostentamento di tornare a dormire in quei semi ripari; in una città in cui nonostante tutto il sindaco D'Alberto diventa componente dell'Ufficio di Presidenza di ANCI nazionale con delega a immigrazione, politiche per l’integrazione e accoglienza, l'unico canto di umanità è quello dell'aiuto. Un piccolo gesto che può allietare l'alba di chi ha trascorso la notte al gelo davanti ai portoni del liceo Einstein di viale Bovio. Un cornetto caldo senza deleghe portato nella busta dell'accoglienza.