"Otto aree possibili, ma quale sceglierà l'Amministrazione D'Alberto?"
Assisto sgomenta, da un mese, allo sgombero coatto della scuola dove mi onoro di insegnare, il Liceo Delfico, e dalla quale anche i miei due figli liceali sono stati strappati contro la loro volontà. La mia famiglia si è scoperta “apolide” del luogo di studio e di lavoro, come altre 1.200 famiglie teramane e molte centinaia di colleghi insegnanti e collaboratori scolastici. Per questo sono ovviamente in trepida attesa di conoscere il destino a breve e medio termine dell’edificio di Piazza Dante, all’esito dei pronunciamenti che si attendono in conseguenza dei ricorsi che la Provincia ha formalizzato nelle competenti sedi, augurandomi che sussistano ragioni che consentano di farvi rientro il prima possibile. Ma chiaramente, da consigliere comunale, sono convinta che non si possa restare inerti nell’attesa che gli organi giudiziari ci “facciano la grazia”, e ciò perché è chiaro a tutti come sia necessario – quale che sia l’esito dei contenziosi aperti inerenti il Delfico – dotarsi di soluzioni immobiliari ad uso scolastico per tutte le occorrenze legate agli appalti di riqualificazione del patrimonio scolastico comunale e provinciale. Mi riferisco alla cosiddetta Scuola Jolly che, da parecchi anni, aleggia nelle discussioni politiche senza mai assumere consistenza più che fantomatica. A questo proposito, le molteplici discussioni pubbliche svoltesi durante lo scorso mese di ottobre hanno avuto il pregio di acclarare come tutta la città, dai genitori agli insegnanti, dal tessuto commerciale ai residenti, chieda di non portare le scuole presenti al Delfico fuori dal centro storico. Dunque, se questo è il requisito necessario (anche se non sufficiente), appare urgentissimo che il Comune di Teramo decida con la massima sollecitudine su quale area sia possibile edificare in tempi record tale Scuola Jolly che si rivelerà utilissima per tutti i numerosi appalti di riqualificazione da mettere in cantiere. E dato che non è chiaro visivamente di che cosa e di dove si stia parlando, ho cercato di mettere in fila sulla mappa del centro storico tutte le aree ipoteticamente disponibili ad ospitare edificazioni utili allo scopo. Le aree sono almeno otto, per quello che ho potuto constatare personalmente limitandomi alle aree dotate di superficie minima tale da consentire un’edificazione ad uso scolastico:
1) Parcheggio San Francesco in adiacenza all’omonima piazza;
2) Parcheggio San Gabriele sotto all’omonimo Ponte;
3) Piazza Martiri Pennesi (sia l’area scoperta a attualmente a parcheggio e sia il Palazzo della Sanità che risulta da abbattere);
4) Il cortile dell’ex Carcere di Sant’Agostino e gli adiacenti parcheggi scoperti di proprietà privata;
5) L’ex Manicomio (il cui progetto esecutivo è già pronto, ma il cui appalto purtroppo ha tempi eccessivamente dilatati per le esigenze dell’emergenza attuale);
6) La Palestra Mazzini – ex UTAP;
7) L’ex Stadio comunale con l’adiacente Casa dello Sport e parcheggi annessi;
8) La ex Scuola De Albentiis con le aree annesse.
Sarebbe ozioso e inutile che mi addentrassi nell’analisi di quale sia l’area migliore o tecnicamente adatta allo scopo: mi limito da un lato ad allegare le relative mappe fotografiche (per agevolare la ricognizione visiva), dall’altro lato mi preme sottolineare che a gennaio 2025 – come di consueto – si effettueranno le iscrizioni all’anno scolastico 2025/2026 e, per consentire alle famiglie una scelta consapevole, è necessario sin da subito poter chiarire a tutti quali percorsi amministrativi si stiano seguendo per garantire la continuità didattica delle Scuole esodate dal Palazzo Delfico. E ciò, ripeto, a prescindere da come e quando sarà possibile farvi rientro in tutto o in parte. È giunto il tempo delle decisioni e non è più possibile attendere inerti, pena effetti perniciosi circa la sopravvivenza di alcuni istituti che nel Delfico hanno da sempre avuto casa. Chiedo pertanto al Sindaco di Teramo e a tutta la maggioranza consiliare, in quanto il Comune è proprietario di almeno sei delle otto aree sopra menzionate, di effettuare i necessari passaggi tecnici e di addivenire – in accordo con la Provincia di Teramo proprietaria del palazzo Delfico posto sotto sequestro – ad una scelta rapida e definitiva su quale area dovrà essere oggetto di edificazione della Scuola Jolly. Se entro novembre non si giungesse all’adozione di decisioni formali, sembra evidente che per il prossimo settembre 2025 sarà difficile avere a disposizione soluzioni scolastiche alternative, con le nefaste conseguenze a cui tutti ci rifiutiamo di pensare.
Il Consigliere Comunale
Maria Cristina MARRONI