Come responsabile regionale della Fondazione Einaudi, si rischia una delle cause di inconferibilità?
Alfredo Grotta sarebbe il prossimo presidente dell'Ater di Teramo. Questo è quello che si sa. Ma Alfredo Grotta può ricoprire la carica di presidente dell'Ater di Teramo? Questo è quello che (non) si sa.
Alfredo Grotta è attualmente vice presidente in carica della Ruzzo Reti Spa e responsabile regionale della Fondazione Luigi Einaudi.
La Ruzzo Reti Spa è società controllata dalla Regione Abruzzo tramite l'ente regionale Ersi. La Fondazione Luigi Einaudi è ente di diritto privato che risulta tra gli enti finanziati e beneficiari di contributi erogati dalla Regione Abruzzo.
Non dovrebbe parlarsi dell’applicazione del Decreto Legislativo 39/2013 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”?. L’articolo 4 comma 1 del dlgs recita infatti che “A coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato (come la fondazione) finanziati dall’Amministrazione che conferisce l’incarico (cioè la Regione: la Fondazione risulta beneficiaria, come facilmente verificabile dall’elenco pubblico e pubblicato in rete, nelle annualità 2023/2024 dei contributi a fondo perduto erogati dalla Regione Abruzzo a favore di enti e associazioni di volontariato e promozione sociale) non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di Ente pubblico di livello nazionale, regionale e locale (punto b)".
Stando queste premesse, Alfredo Grotta, che ricopre la carica di responsabile regionale della Fondazione (oltre che vice presidente della Ruzzo Reti), potrà firmare la dichiarazione predisposta dal Consiglio regionale d’Abruzzo per la ratifica della nomina a suo tempo resa dall’ex presidente Maria Ceci nel punto 2 relativo alle cause di inconferibilità? Questo l'estratto della dichiarazione che dovrebbe firmare Grotta:
- di non trovarsi nelle cause di inconferibilità di cui all'art. 4 del D.lgs. 39/2013 come di seguito riportato:
a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite
dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico, non possono essere conferiti:
gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali; gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale; gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell'amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento.
Potrà accadere allora che a chi ricopre cariche di responsabile regionale in un ente di diritto privato come la Fondazione che percepisce per le proprie attività, sul territorio regionale, fondi dalla Regione Abruzzo, sia conferito dall'amministrazione pubblica finanziante l'incarico di amministratore di Ente pubblico come l'Ater, strumentale della Regione Abruzzo, nonostante le prescrizioni in termini di inconferibilità del D.Lgs.39/2013, che prevede un necessario periodo di "raffreddamento"?
Sarà l'Anac a controllare? Si vuole rischiare, dopo mesi e mesi di litigi e ritardi sulle nomine, di paralizzare ancora per lungo tempo l'Ater di Teramo?